Tomori suona la carica: “Voglio vincere, lo voglio al Milan!”

Tomori è finalmente recuperato e, a MilanTV ‘Gameplay, suona la carica. Il difensore vuole vincere e vuole farlo con il Milan.

Il recupero di Tomori è una delle note più dolci dell’ultimo periodo per il Milan. La sua assenza si è molto sentita, togliendo al reparto difensivo molte delle sue certezze e della sua impermeabilità. Il difensore inglese, ai microfoni di MilanTV ‘Gameplay, ha parlato di se e del proprio futuro.

Vincere con il Milan

Tomori è stato uno dei pilastri cui si è poggiato il 19esimo scudetto rossonero. Il difensore inglese nella stagione 2021-2022 fu un autentico muro davanti a Maignan, in coppia con Kalulu. Il loro recupero offre a Pioli due pedine in più per questo rush finale di stagione, fondamentali per provare a vincere l’Europa League. E’ proprio Tomori a ribadire quanto sia forte per lui il desiderio di vincere, e di riuscirsi con la maglia del Milan: “Per il futuro voglio solo vincere. Questo significa giocare al Milan, tutti conosciamo la storia di questo club. Abbiamo scritto una pagina con lo Scudetto, abbiamo una squadra che può ancora vincere. Credo che la mentalità della squadra sia buona, l’armonia è buona. Vogliamo scrivere un nuovo capitolo della storia. Io voglio crescere ancora e migliorare, per me e per la squadra. Questo è il mio obiettivo. Vogliamo vincere“.

Tomori, la versione migliore

Il segreto di un atleta per mantenersi a grandi livelli è cercare sempre di migliorare, capire dove poter fare meglio e lavorare con su quell’obiettivo. Tomori, da campione qual è, non fa eccezione ed è spronato ad accrescere il proprio livello e, di conseguenza, l’apporto alla squadra. Le sue parole, in tal senso, sono inequivocabili “Diventare un difensore totale oggi è molto difficile, perché ci sono troppi aspetti e così tanti elementi che possono cambiare in un secondo durante la partita. Cerco di migliorare quanto possibile in ogni partita. Per essere la versione migliore di me stesso. Per essere un difensore devi avere un certo senso del pericolo. Sapere dove la palla potrà arrivare, l’ho sempre cercato di fare, cercando di capire cosa potesse succedere e reagendo di conseguenza”.