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Spalletti: “Siamo a un punto molto alto delle nostre carriere, Maldini? Cose di spogliatoio, quando ero allo Zenit…”

Luciano Spalletti

L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti è tornato anche sul battibecco avuto qualche settimana fa con Paolo Maldini.

Luciano Spalletti ha anticipato i temi della sfida di stasera in conferenza stampa. “La forza di una squadra non è mai un’addizione nuda e cruda dei componenti della squadra, è l’addizione di quelle che sono le qualità, di come riescono a coesistere l’un con l’altro, di come si trovano nel comportamento di squadra. Finora la nostra squadra ha fatto vedere di saper scegliere come giocare al di là della formazione iniziale. Abbiamo vinto partite importanti anche senza Osimhen, siamo a questo punto anche per questo. Per cui mi aspetto che chi va in campo abbia la fiducia dei compagni e verso le proprie qualità per far venire fuori un collettivo e un gioco di squadra. Nessuna differenza di rendimento tra casa e trasferta? Penso sia il lavoro costante che bisogna fare su di una squadra per farla diventare forte, cioè di farle avere una mentalità che non distingue qual è il campo peggiore o migliore, che va a giocare sempre per ottenere il massimo risultato a dispetto dell’avversario”.

In queste partite tutti i giocatori riescono a riconoscere ciò di cui c’è bisogno. Una partita di Champions interessa agli appassionati di tutto il mondo e i calciatori questo, anche involontariamente, un po’ lo subiscono. Il match più importante della mia carriera? Spero ce ne siano altre più importanti di questa. Siamo a un punto molto alto della nostra carriera, parlo per me ma anche dei miei calciatori. Dobbiamo portare la voglia, l’entusiasmo da dove siamo partiti. In queste partite e in questi stadi che sembrano proibitivi abbiamo dimostrato di saper fare bene e mi aspetto che i ragazzi facciano lo stesso anche domani. E poi ci dobbiamo divertire, ci dobbiamo gustare tutto in ampiezza, anche la cena della vigilia. Sarà una gara difficile: noi non eravamo quelli più forti 15 giorni fa, non siamo i più deboli adesso. Penso di non dover dire niente a Maldini per la stima che ho di lui, perché parte da lontano. Sono cose normalissime di spogliatoio. Quando ero allo Zenit mi fu chiesto un profilo internazionale per dare più visibilità al club e feci il suo nome: lo contattai ma non accettò, questo per evidenziare la stima che ho della persona e del calciatore. Feci un post su Instagram nel giugno 2020 dove scrissi: «Il battito del calcio sarà bello anche da casa, Io lo vedrò dalla Scala del calcio» vicino a una scala e per fare questo post misi delle maglie, quelle più vicine a me sono quelle di Maldini e De Rossi. Mi è dispiaciuto non averlo salutato a fine partita“.


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