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Sacchi senza pietà: “Ecco i 4 errori imperdonabili del Milan”. Accuse durissime, non ne salva nessuno

Arrigo Sacchi

Sacchi senza pietà: “Ecco i 4 errori imperdonabili del Milan”. Ai microfoni de La Gazzetta, ha rivelato i quattro errori del Club.

La parola “rivoluzione” aleggiava da tempo nei corridoi di Casa Milan, ma ora più che mai assume forza e vigore. Si dice che Gerry Cardinale sia pronto a un vero e proprio ribaltone, che interesserà ogni settore della società: dalla dirigenza all’allenatore, fino alla rosa dei giocatori con i primi nomi che sarebbero già trapelati. Gli errori commessi sono stati molti e la situazione impone una svolta rapida e decisa. Il Milan deve ripartire con un progetto solido e ambizioso per tornare a competere ai massimi livelli, e la proprietà sembra determinata a mettere mano a tutte le componenti per riportare il club ai fasti del passato.

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Sacchi all’attacco del Milan, parole durissime

Arrigo Sacchi, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha duramente criticato il Milan, puntando il dito contro quelle che definisce le “quattro grandi peccati originali” alla base del fallimento rossonero, evidente nella sconfitta di mercoledì a Roma e nella deludente stagione nel suo complesso. Sacchi ha sottolineato errori strategici, mancanza di visione, scelte dirigenziali errate e un progetto tecnico poco coerente come cause principali del tracollo. Un’analisi impietosa che suona come un monito per una società chiamata a rifondare rapidamente per evitare ulteriori delusioni.

Sacchi senza pietà: “Ecco i 4 errori imperdonabili del Milan”

Il primo errore secondo Arrigo Sacchi: “Il club viene prima di tutto, prima ancora dell’allenatore e dei giocatori. Perché con la sua storia, con la sua visione e con il suo stile deve indicare la via da percorrere. Vi sembra che il Milan di oggi, inteso come società, abbia un’idea? Si procede a tentoni, e così facendo si finisce per andare a sbattere contro il muro”. Procede poi snocciolando il secondo: “La scelta dell’allenatore, a inizio stagione, è fondamentale, perché il tecnico dev’essere in sintonia con i programma della società. Il Milan, invece, nell’estate scorsa prima ha pensato di prenderne uno, Lopetegui, poi visto che i tifosi si erano arrabbiati, ha virato su Fonseca. Il quale aveva lavorato bene in Ucraina ma quando era stato in Italia non aveva incantato. I dirigenti che hanno operato hanno commesso un errore e poi a metà stagione hanno pensato di rimangiarsi la decisione e consegnare la panchina a Conceicao, il quale è il meno colpevole di tutti perché si trova a lavorare nel caos generale. Alla fine sarà lui a pagare, perché questa è un’assurda legge del calcio: via l’allenatore, così sistemiamo le cose. Ma cose si fa a sistemare le cose se al vertice ci sono sempre le stesse persone che hanno sbagliato all’inizio di questa stagione”. Il terzo: “Il Milan è un insieme di giocatori che sono stati presi a casaccio. Non discuto le loro qualità tecniche individuali, il problema sono elementi in grado di formare una squadra”. Infine il quarto: “Quando si vanno ad acquistare i giocatori è necessario fare molta attenzione, altrimenti si rischia di spendere un sacco di soldi e di avere elementi che non danno un contributo positivo alla causa”.

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