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Reijnders ha spiegato la scelta di lasciare il Milan per il Manchester City

Tijjani Reijnders lascia il Milan per il Manchester City con gratitudine e rispetto, dimostrando che nel calcio moderno esistono ancora addii sereni e affettuosi.
Il Milan si appresta a iniziare una nuova stagione privo di uno dei suoi elementi più costanti degli ultimi anni. Tijjani Reijnders, ora al Manchester City, ha salutato il club rossonero con eleganza e gratitudine, segnando la fine di un ciclo senza polemiche. La sua partenza, sebbene dolorosa per i tifosi, è stata caratterizzata da un raro senso di appartenenza e affetto, sottolineando il forte legame che il giocatore ha mantenuto con l’ambiente milanese. Questa transizione avviene alla vigilia di un importante impegno internazionale per Reijnders, che si prepara a sfidare la Juventus nel Mondiale per Club.
Le motivazioni dietro il trasferimento e l’influenza di Ibrahimovic
Reijnders ha recentemente parlato del suo addio al Milan, spiegando che la decisione di trasferirsi al Manchester City è stata guidata da motivi sportivi. Desideroso di affrontare nuove sfide, il centrocampista olandese ha colto l’opportunità di unirsi a uno dei club più prestigiosi del panorama calcistico mondiale. Il trasferimento ha fruttato al Milan una somma considerevole di 70 milioni di euro, tra parte fissa e bonus, mentre il giocatore percepirà un ingaggio di 7 milioni netti a stagione in Inghilterra. Reijnders ha condiviso anche il supporto ricevuto da Zlatan Ibrahimovic, che si è detto felice per il suo passaggio al City, pur desiderando che restasse a Milano. Anche Rafael Leao ha espresso le sue congratulazioni, mantenendo un rapporto cordiale con il compagno di squadra.
Un addio che lascia la porta aperta
Nonostante la separazione, il legame di Reijnders con il Milan resta forte. Le sue parole testimoniano una relazione basata su rispetto e riconoscenza, mostrando che è possibile lasciare un club mantenendo intatti i buoni rapporti. Il Milan perde un giocatore di grande affidabilità, ma conserva l’immagine di un professionista che ha onorato la maglia fino all’ultimo giorno. L’addio di Reijnders appare più come un arrivederci, un gesto di reciproca stima tra il giocatore e il club che lo ha aiutato a emergere nel calcio internazionale. Questo episodio dimostra che, anche in un mondo competitivo come quello del calcio, possono esistere separazioni segnate da eleganza e rispetto.

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