Perché si riparla di Tonali al Milan

I rossoneri sono concentrati sulla gara di stasera ma la Gazzetta dello Sport ha sganciato una bomba non da poco.

In un contesto calcistico sempre più globalizzato e ricco di trasferimenti milionari, la questione dei calciatori che si ritrovano a non sentirsi più a proprio agio nelle squadre in cui militano diventa sempre più rilevante.

Questo è il caso di Sandro Tonali, il centrocampista lodigiano che, nonostante un contratto firmato con il Newcastle fino al 2028, viene descritto come insoddisfatto della sua esperienza nel club inglese. Un ritorno alle proprie radici calcistiche appare come un sogno nel cuore di Tonali, ma è intriso di complessità economiche e contrattuali.

Poche presenze

Il ritorno in Serie A, e più precisamente al Milan, è un desiderio forte per Sandro Tonali. Le sue prestazioni con la maglia della Nazionale italiana sono state di livello superiore rispetto a quelle offerte al Newcastle, dove il suo utilizzo non è stato all’altezza delle aspettative, tanto da essere schierato titolare solo in sette occasioni su tredici in Premier League.

La ricostruzione

Il Newcastle per averlo ha sborsato quasi 59 milioni di euro e quindi potrebbe essere poco aperto ad ascoltare i desideri del giocatore. Finora la sua avventura inglese è stata molto difficile: appena arrivato è stato costretto a saltare quasi una stagione intera per via dello scandalo scommesse mentre adesso, come detto, non viene considerato un titolare inamovibile.

Gli scenari

Secondo la rosea, il Newcastle sarebbe aperto solo all’idea di un prestito. Per Tonali, il sogno di un ritorno al Milan o di un trasferimento a un altro grande club italiano incontra una barriera quasi insormontabile: il suo ingaggio da 9 milioni di euro netti annui. Questa cifra rappresenta un ostacolo significativo per i club della Serie A, compreso il Milan, che attestando il loro interesse verso il giocatore, si trovano allo stesso tempo frenati dalla sostenibilità finanziaria di un’operazione del genere.