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Milan, un leader in più e un 9 in meno: gli errori di Moncada e Fonseca
Gli errori in sede di mercato iniziano a palesarsi con sempre maggiore evidenza: un leader in più e un 9 in meno.
La partita contro il Napoli ha letteralmente aperto un vero e proprio vaso di Pandora. Se fino ad oggi alcuni “mali” di questa squadra erano stati nascosti da una classifica che lasciava aperte suggestioni di tricolore, la debacle contro gli azzurri di Conte ha evidenziato tutti i limiti di una rosa non adeguata ai posti vertice.
Gli errori non sono solo di Fonseca, come qualcuno potrebbe pensare, ma sono anche e soprattutto della società che sul mercato non è riuscita a recepire le reali necessità di una rosa che appare oggi più incompleta che mai.
Mancanza di qualità
La prima cosa che balza agli occhi è una mancanza di qualità diffusa e che ramifica in ogni settore della rosa di Fonseca. Le assenze simultanee di Theo, Reijnders, Gabbia e Pulisic, senza contare quella di Abraham e Jovic, hanno senza dubbio offerto delle scusanti ma, osservando con attenzione la situazione, è ugualmente possibile notare che le alternative in panchina non hanno offerto per nulla il contributo che lecitamente ci si aspetta da loro. Una formazione quasi obbligata per Fonseca contro il Napoli che ha palesato limiti davvero notevoli per chi professa di voler ambire allo scudetto.
Un leader in più e un 9 in meno
Morata, nel suo percorso con la maglia del Milan, si è distinto per generosità in campo, leadership e abnegazione. Questi attributi gli hanno permesso di guadagnarsi il rispetto e l’affetto dei tifosi. Tuttavia, al di là di queste qualità, ciò che si rimprovera allo spagnolo è la scarsità delle sue azioni decisive e dei gol realizzati, con un bilancio che si ferma a soli due gol in dieci partite disputate tra Serie A e Champions League. Prendendo come esempio la partita contro il Napoli, Morata ha mostrato la solita grinta, mettendo a referto statistiche che riflettono il suo impegno difensivo: due tackle riusciti, sei contrasti a terra vinti e un intercetto. Tuttavia, analizzando il suo contributo in fase offensiva, emergono delle lacune significative; un solo tiro, nessun tentativo di dribbling e una precisione nei passaggi che non si traduce in opportunità da gol. Evidentemente capace nelle situazioni di gioco aereo e nel tiro in porta, lo spagnolo sembra essere sfruttato in un ruolo che richiede un notevole dispendio fisico in compiti di copertura, a discapito della sua incisività in area di rigore. Questa scelta tattica ha sollevato domande sul suo utilizzo ottimale e sulla capacità della dirigenza di sfruttare pienamente le sue potenzialità.
Un problema irrisolto
Quest’analisi apre una riflessione più ampia sulle scelte fatte dalla direzione tecnica del Milan e sulle strategie di mercato adottate. L’acquisto di Morata è stato visto come un’opportunità di mercato, ma la persistente questione legata alla posizione dell’attaccante centrale, specialmente dopo la partenza di Giroud, rimane irrisolta. La situazione attuale invita a una maggiore riflessione sulle future strategie di mercato e sull’approccio tattico da parte dell’allenatore.
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