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Milan-Stella Rossa: il grande ex attacca

Rade Krunic

I rossoneri stasera si troveranno contro una vecchia conoscenza che non è stato tenerissimo con alcune persone che lavorano nel club meneghino.

Il calcio moderno è un mondo in rapido movimento, dove i legami tra giocatori e club possono essere messi alla prova da numerosi fattori.

Uno degli esempi più recenti di questa dinamica è rappresentato dalle parole di Rade Krunic, centrocampista che ha recentemente lasciato il Milan per unirsi alla Stella Rossa.

Le emozioni del ritorno

Sky Sport ha intervistato Krunic che non ha nascosto l’emozione che ha provato al ritorno a San Siro (ha già giocato contro l’Inter in questa stagione), l’impianto che lo ha visto protagonista in numerose occasioni, stavolta però in una veste completamente diversa. L’atleta ha sottolineato come, nonostante abbia già avuto l’opportunità di giocare in questo stadio, l’emozione di affrontare la sua ex squadra, il Milan, sia stata di gran lunga superiore.

La sua avventura in rossonero

Dal suo arrivo al Milan nel 2019 dall’Empoli, il bosniaco ha avuto un percorso fatto di alti e bassi, ma è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante nella squadra. Krunic era visto come un giocatore “operaio”, apprezzato per il sacrificio e la dedizione, ma raramente considerato una stella del centrocampo. La sua affidabilità lo ha reso un elemento utile nelle rotazioni, soprattutto in una squadra con ambizioni europee. Tuttavia, molti tifosi si dividevano nel giudicarlo: c’è chi lo considerava sottovalutato e chi, invece, riteneva che il Milan avrebbe dovuto puntare su giocatori di maggior qualità.

Rade Krunic
Rade Krunic

I motivi dell’addio

Al cuore delle riflessioni di Krunic c’è la rivelazione dei motivi che hanno guidato la sua decisione di lasciare il Milan. L’abbandono di figure chiave come Paolo Maldini, Frederic Massara e la leggenda Zlatan Ibrahimovic, ha fatto sì che venissero a mancare i suoi punti di riferimento all’interno del club, lasciandolo in una situazione di incertezza e disagio. A questo si è aggiunta la percezione di un mancato apprezzamento da parte dei nuovi dirigenti, che ha finito per inclinare la bilancia verso la decisione di cercare nuovi orizzonti professionali. Krunic ha espresso questo passaggio come una scelta difficile, sottolineando il valore e l’affetto che nutre verso il Milan, descritto come “il miglior club del mondo“.


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