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Milan, senti Mbappé su Maignan: “E’ il numero uno! L’ho sostenuto quando…”

Kylian Mbappe

Mbappé ha speso parole di elogio e stima per il portiere del Milan Maignan, suo compagno di squadra in Nazionale.

Che Maignan sia uno dei più forti portieri al mondo, non c’era alcun dubbio. Nonostante la stagione del francese con la maglia del Milan non sia stata forse la più brillante della propria carriera, il numero uno rossonero resta uno dei migliori nel suo ruolo a livello mondiale. Di questo avviso è anche il compagno di Nazionale, e campionissimo, Mbappé. Il nuovo attaccante del Real Madrid ha speso parole al miele per Maignan, svelando anche un retroscena che li ha coinvolti.

Maignan il numero uno

Senza troppi giri di parole Mbappé interrogato su Maigna ha affermato che “è il numero 1”. Ha proseguito sottolineando che “gli abbia fatto bene, dopo aver imparato con Hugo (Lloris). Non è mai facile succedere a una leggenda. L’errore più grande sarebbe provare a seguire le sue orme. Miky deve creare la sua strada e ha iniziato bene. Ha tanto da fare con i Blues e se continua così penso che gli andrà bene”. Ciò cha ha colpito Mbappé di Maignan è che presta attenzione al più piccolo dettaglio, in tutto ciò che fa. Sulle punizioni, ad esempio, dice a tutti esattamente dove posizionarsi. Vuole che tutto sia al suo posto, senza lasciare il minimo dubbio. Ed è lo stesso nella vita. Con Mike è sempre tutto a posto”. Nessun dubbio anche sulle capacità da leader del rossonero, ha svelato infatti che “nello spogliatoio parla spesso. I ragazzi lo ascoltano, aiuta il gruppo. Penso che sia un bisogno per lui. Fa parte della sua routine entrare nel suo match”.

Mike Maignan
Mike Maignan

Il caso razzismo

Mbappé è ritornato poi sull’episodio di razzismo che ha visto protagonista Maignan a Udine qualche mese fa. L’asso francese ha dichiarato di averlosostenuto pubblicamente dopo gli insulti razzisti subiti in Italia. È stato importante per me come capitano dei Blues. Volevo dimostrargli che non era solo. Ma questa causa va oltre questo quadro. Sarebbe stato altrettanto importante se io non fossi stato capitano o se lui non fosse stato mio compagno di squadra”


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