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Milan, Rabiot subito protagonista: ecco perché Allegri lo vuole sempre titolare
Adrien Rabiot sorprende al debutto con il Milan, un innesto che ridisegna equilibrio e prospettive della squadra.
Il Milan di Massimiliano Allegri si è presentato a questa stagione con un volto nuovo e con una struttura tattica già in grado di sorprendere. La vittoria contro il Bologna ha offerto più di un’indicazione interessante, soprattutto sul piano dell’organizzazione a centrocampo. Tra le novità spicca il ruolo affidato ad Adrien Rabiot, schierato, come fa notare la Gazzetta dello Sport, da esterno sinistro in un 4-4-2 molto compatto in fase difensiva, ma con libertà di accentrarsi e di cercare la porta quando i rossoneri recuperano palla. L’allenatore ha mostrato subito grande fiducia, inserendolo nell’undici titolare senza esitazioni.
L’impatto di Rabiot e le prime risposte tattiche offerte ad Allegri
La scelta di puntare sul centrocampista francese ha prodotto effetti immediati. Rabiot ha mostrato una condizione brillante e un’integrazione rapida nei meccanismi della squadra. Allegri, che in passato aveva atteso mesi prima di affidare un ruolo centrale a giocatori come Dybala, con Rabiot non ha avuto dubbi: dentro dal primo minuto. La sua presenza ha dato più soluzioni offensive, grazie alla capacità di inserirsi in area sfruttando fisicità e lettura dei tempi. Gimenez ha agito da riferimento centrale, mentre Loftus-Cheek e lo stesso Rabiot hanno supportato l’attacco con continuità. I difensori avversari hanno dovuto gestire un centrocampista in grado di alternare giocate rapide nello stretto a incursioni pesanti in area, rendendo il francese un fattore costante.
Eleganza con la palla, solidità senza: il doppio volto del rossonero
Rabiot non si è distinto soltanto per le qualità in fase offensiva. Con il Bologna ha mostrato ordine e disciplina anche in fase difensiva, adattandosi al ruolo di centrocampista di fascia. Il Milan ha difeso spesso con un 4-4-2, dove il francese ha garantito copertura sulla corsia mancina e sostegno a Estupiñán, autore della sua miglior prestazione da quando veste la maglia rossonera. Una collaborazione che ha dato equilibrio alla linea arretrata. Inoltre, sulle palle inattive, Rabiot si è proposto con continuità, sfruttando altezza e tempismo: Allegri lo ha mandato più volte a colpire sul primo palo, a testimonianza della fiducia riposta nelle sue doti aeree. Il debutto ha confermato ciò che Allegri sostiene da tempo: Rabiot non è un giocatore qualunque, ma un tassello destinato a diventare imprescindibile.

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