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Milan, Ibra artefice della rinascita rossonera?

Zlatan Ibrahimovic

L’arrivo di Ibrahimovic al Milan, seppur da dirigente, è coincisa con una rinascita della squadra nei risultati. E’solo un caso?

Zlatan “supremacy”. Carlo Pellegatti amava chiamare così Ibra quando indossava ancora gli scarpini e calcava il terreno verde di San Siro. La supremazia dello svedese è stata più di una volta l’imprinting per un ambiente anemico di vittorie che, sotto la sua guida valorosa, hanno ritrovato la via maestra dei successi, dei trionfi. Zlatan sta vivendo al Milan, nel ruolo di Senior Advisor” per RedBird, la sua terza vita rossonera. Le prime due sono state celebrate da trionfi, successi, giocate e gol da cineteca; quest’ultima da dirigente si sta articolando nelle retrovie, ma sempre restando al centro del cuore pulsante rossonero.

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic

Il peso di Ibra

Il 27 dicembre 2019 Ibrahimovic è annunciato al Milan, un regalo di Natale postdatato. In realtà non era altro che la premessa al sigillo che sarebbe arrivato l’anno seguente. Lo scudetto numero 19 è firmato, in calce, dallo svedese. Ibra raccolse una squadra di ragazzini, giovani e inesperti, guidandoli a maturare e determinare in campo, con spirito e sacrificio, di valere le ambizioni del Milan. Fu scudetto appena un anno dopo. Zlatan, dopo l’addio al calcio giocato, è ritornato in rossonero, questa volta come dirigente e più specificatamente come Senior Advisor” per RedBird. Da quando siede alla scrivania di Via Aldo Rossi, sarà solo un caso, il Milan si sblocca, toglie i lucchetti alle proprie ruote e torna a correre come mai fatto prima in stagione. I numeri raccontano 16 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte.

Ibra: la chiave per il futuro?

Zlatan Ibrahimovic è sinonimo di garanzia. Non potrebbe vivere, esprimersi, e lavorare in un ambiente che non sia testimone del suo ideale di vita, del suo concetto di ambizione e voglia di essere un numero uno. Ibra vuole distinguersi, emergere, affinché chiunque lo riconosca tra i migliori di sempre. C’è da credere che alla base del suo si al Milan ci sia una condivisione di intenti forte, profonda, con Cardinale. C’è dunque da ritenere e pensare che, ancora una volta, il suo apporto possa essere decisivo per scrivere nuove pagine gloriose di una storia rossonera che mai smetterà di entusiasmare i propri tifosi.


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