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Milan, ecco come gioca Conceicao. Il credo calcistico e il carattere del nuovo allenatore rossonero
Sergio Conceicao sarà il nuovo allenatore del Milan. Nei suoi sette anni col Porto ha evidenziato un chiaro stile tattico e scelte ben precise in ruoli chiave, senza dimenticare il suo particolare carattere.
Da ieri a mezzanotte il mondo Milan si è trovato a che fare con l’ammissione del fallimento del progetto Cardinale-Ibra e la loro scelta di puntare su Paulo Fonseca.
Relative o meno le colpe di Fonseca ci sono state ma ha chiaramente pagato lui per errori fatti a monte mesi fa ma ora si è voltata pagina. Il nuovo allenatore del Milan è il 50enne Sergio Conceicao, uomo della scuderia del super procuratore Jorge Mendes, lo stesso di Cristiano Ronaldo, per intenderci. Impariamo a conoscerlo.
Carisma e tattica
L’arrivo di Sergio Conceicao segna una svolta per il club rossonero. Con un palmarès invidiabile in Portogallo e l’esperienza di aver raggiunto per due volte i quarti di finale della Champions League, l’ultima delle quali durante l’epidemia di Covid-19 con una storica vittoria contro la Juventus agli ottavi, Conceicao appare come una figura carismatica utile a risollevare le sorti di una squadra in cerca di riscatto come il Milan. La sua filosofia di gioco, incentrata su un 4-4-2 dinamico, variabile in 4-2-3-1 e su una difesa solida e aggressiva, potrebbe essere ciò di cui il Milan ha bisogno per mettere in mostra le qualità dei propri giocatori, dando una scossa sia in termini di risultati che di spettacolo sul campo.
Gli esterni, un credo
Sergio Conceicao basa il suo calcio sulla compattezza delle sue squadre che difendono molto alte e, offensivamente, sviluppano la maggior parte delle trame sulle fasce. Da buona vecchia ala destra Conceicao punta sulle sovrapposizioni e sulla possibilità di creare superiorità numerica con gli uno contro uno. Le figure di Rafa Leao, Christian Pulisic, Samuel Chukwueze e Noah Okafor potrebbero essere i beneficiario principi di questa sua filosofia calcistica. Non stupisce che il figlio Francisco, ora alla Juventus, ne ricalchi le caratteristiche tecniche occupando lo stesso ruolo in campo che fu del padre: sempre in fascia.
Fare gruppo
L’incognita più grande rimane come Conceicao (tecnico più vincente della storia del Porto) si adatterà al calcio italiano ed alla specifica realtà di un club con la storia e le aspettative del Milan. Sergio Conceicao ha sempre mostrato un attitudine a riuscire a cementare il gruppo intorno a se, un po’ alla Mourinho, e per dirla breve, non è uno che le manda a dire o ingoia rospi così facilmente che provengano dalla stampa o dalla sua stessa societa. Esempio lampante è stata la rescissione unilaterale del suo contratto col Porto nel giugno scorso (dopo aver rinnovato fino al 2028 pochi mesi prima) voluta dallo stesso Conceicao dopo l’elezione del mal sopportato André Villas-Boas a presidente del club. Di sicuro il carattere non gli manca.
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