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Milan, Cardinale vende davvero? La risposta di una portavoce di RedBird

Una portavoce di RedBird ha risposto, a Reuters, in merito alla voce circolata nelle ultime ore circa la vendita di alcune quote del Milan.
Negli ultimi giorni, il nome di Gerry Cardinale e del suo fondo d’investimento RedBird è tornato prepotentemente sotto i riflettori mediatici, non solo per le prestazioni sportive del Milan ma anche per quelle che potrebbero definirsi vere e proprie dinamiche di mercato finanziario legate alla società rossonera.
Un articolo, in particolare, pubblicato su ‘La Repubblica’ ha suscitato non poco clamore, presentando ipotesi di movimenti di capitale intorno al Milan che hanno immediatamente richiamato l’attenzione dell’intera comunità calcistica e finanziaria. Abbiamo approfondito la notizia e, nel corso dell’articolo, vi forniremo nuove informazioni che abbiamo raccolto da fonti vicine alla società.
La notizia della vendita
Una delle strategie – scrive La Repubblica – intraprese per far fronte a questa esigenza finanziaria ( il vendor loan, ndr ) riguarda la revisione della partecipazione azionaria nel club. Dal maggio 2024, Cardinale ha esposto al mercato il 22% delle sue azioni. Questa mossa è volta a ridurre l’importo complessivo dell’investimento per un migliore equilibrio del portafoglio. Secondo le fonti, la vendita riguarderebbe circa 150 milioni del capitale iniziale investito (681 milioni) e si propone di avvenire a prezzo base di costo.
La posizione ufficiale di RedBird
Di fronte alle speculazioni di un’imminente vendita di una quota del Milan, un portavoce di RedBird ha fornito una smentita categorica, negando qualsiasi legame tra Gerry Cardinale, fondatore del fondo, e la società Washington Harbour citata da ‘La Repubblica’. Il quotidiano aveva accennato a una possibile cessione di azioni del club milanese, riportando l’esistenza di un documento che suggerirebbe la volontà di Cardinale di vendere fino a 150 milioni di euro del suo investimento iniziale nel Milan per alleggerire il carico finanziario dell’operazione. Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Reuters, Cardinale non conosce affatto Washington Harbour, e il documento menzionato non sarebbe riconducibile a lui o alla sua società di gestione.

Le intenzioni di fondo di RedBird
Dal punto di vista strategico, è chiaro che movimenti di questo genere – se fossero confermati – avrebbero come obiettivo non solo il riequilibrio dei costi e degli investimenti ma anche quello di aprire il capitale a nuovi soci. Ciò non sarebbe insolito nel mondo del calcio professionistico, dove l’iniezione di capitale fresco è spesso vista come una leva per ulteriori sviluppi sportivi e commerciali. Nello specifico caso del Milan, un’operazione di tale portata potrebbe servire a consolidare ulteriormente la posizione del club non solo in Italia ma anche nel panorama internazionale.
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