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Milan, Bellinazzo: “Investcorp chiuderebbe domattina”


Il giornalista de Il Sole 24 Ore Marco Bellinazzo ha parlato della trattativa per la cessione del Milan da Elliot a Investcorp.

Intervistato dalla redazione di milannews, il giornalista della redazione de Il Sole 24 Ore Marco Bellinazzo ha parlato della trattativa per la cessione del Milan dal fondo americano Elliot al fondo del Bahrain Investcorp. Queste le sue parole:

Bellinazzo, iniziamo dalla fine come si dice. Prevede una conclusione a breve dell’operazione?

“Onestamente è difficile prevederlo. Da parte del venditore – Elliott – non c’è una necessità impellente di chiudere l’operazione in tempi rapidi, cosa che invece c’è dal punto di vista del compratore, Investcorp appunto”.

Paolo Scaroni

Non si sorprenderebbe quindi se il closing dovesse arrivare più avanti?

“No, ma bisogna sempre contemperare gli interessi in gioco. Investcorp ha fretta di chiudere perché può temere l’ingresso di altri soggetti in gioco. Difficile fare previsioni di questo tipo. Allo stesso modo magari Elliott potrebbe aver bisogno di accelerare l’operazione per spostare i propri interessi in ambiti diversi da quelli del calcio. Sicuramente saranno settimane determinanti”.

Perché il Milan ha attirato Investcorp?

“Perché il calcio europeo attira questi fondi americani e mediorientali. Dopo la pandemia e la crisi economica sempre più squadre entrano in queste orbite, squadre che danno grandi prospettive e che possono garantire una forte fetta di ricavi”.

La costruzione del nuovo stadio va considerata centrale in quest’operazione?

“Assolutamente centrale ma non unica. In ballo ci sono prospettive di crescita, televisioni, sponsorizzazioni, criptovalute, forme di sfruttamento del business calcistico. Il Milan non ha situazione debitoria, farà l’Europa e ha un costo relativamente basso rispetto a quello di altre realtà come il Chelsea ad esempio. Ecco perché fa gola, con un prezzo modico sempre nell’ottica di questo tipo di operazioni si può acquisire un top club europeo dalla grande storia”.

Quali sono le reali potenzialità del nuovo fondo?

“Di fatto non differiscono da quelle di Elliott. La differenza la fanno gli investitori. Basti pensare al colosso Mubadala (fondo sovrano degli Emirati Arabi con un patrimonio di oltre 350 miliardi di dollari, presente nel fondo Investcorp con il 20% di quote, ndr). Questa tipologia di investitori cerca nello sport, nel calcio in questo caso, anche una certa legittimazione nelle politiche di soft power riportando un club come il Milan a certi traguardi europei”.

Infine, quante percentuali dà alla buona chiusura del tavolo di trattative?

“Molto buone, forse un anno fa sarebbero state di più. Fosse per Investcorp chiuderebbe domani mattina, Elliott in passato ha avuto anche altre manifestazioni d’interesse dal mondo nord-americano che ora, forse, è distratto dal Chelsea”.


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