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Milan, Allegri e le scelte in controtendenza rispetto ai predecessori

Massimiliano Allegri sorridente in primo piano

Il nuovo volto tattico del Milan secondo Andrea Marinozzi dopo l’arrivo di Max Allegri in panchina.

Il Milan ha cambiato marcia grazie a scelte mirate che stanno dando nuova identità alla squadra. Andrea Marinozzi, ospite di «Calcio Selvaggio», ha analizzato il lavoro del nuovo tecnico rossonero soffermandosi sui dettagli che fanno la differenza. Dopo mesi di incertezze e soluzioni poco efficaci, la formazione milanista mostra maggiore equilibrio e una gestione più lucida delle partite, capace di adattarsi ai diversi avversari senza perdere qualità.

Filosofia più pragmatica e rinuncia alla pressione alta costante

Nel suo intervento, Marinozzi ha sottolineato la chiave della svolta: Max Allegri ha abbandonato la pressione alta a tutti i costi. «La cosa che non avevano capito l’anno scorso Fonseca e Conceiçao è che il Milan ha bisogno di campo. E non puoi avercelo sempre, perché se trovi squadre chiuse che piazzano il pullman tu devi crearlo. Fare questa pressione costante e alta che Fonseca ha fatto all’inizio e poi ha abbandonato non era una buona idea. Conceiçao è arrivato e ha detto “Ci penso io”. Ma anche lui non c’è riuscito a rendere il Milan una squadra aggressiva». Con queste parole, il giornalista ha spiegato come il nuovo allenatore abbia interpretato meglio le caratteristiche del gruppo, scegliendo una linea meno rischiosa per valorizzare i singoli.

Le pedine decisive per l’equilibrio e la qualità offensiva

Marinozzi ha poi messo l’accento su due giocatori in particolare. «Allegri ha capito subito. La pressione alta che abbiamo visto con la Cremonese… Lasciamo stare: abbassiamoci un po’. C’è Saelemaekers che è troppo importante. Ti da qualità e difende dietro: è una posizione che nel calcio moderno è richiesta tantissimo. Guarda Politano. Fa il quinto quando si tratta di difendere e poi ti da qualità nell’ultimo terzo di campo: sono pochissimi i giocatori che riescono a fare questo. Aspettando sempre Leao». Il tecnico ha quindi inserito il belga in un ruolo cruciale, sfruttando la sua duttilità per garantire copertura e costruzione. Allo stesso tempo, l’attesa per le giocate decisive di Leao resta centrale per le ambizioni del Milan. Con questo assetto più compatto, i rossoneri sembrano pronti a inseguire i propri obiettivi stagionali con maggiore continuità e concretezza.

(fonte foto: Image Photo Agency) – www.notiziemilan.it

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