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Calciomercato

Milan, Adli dice no all’Arabia: i dettagli dell’offerta

Giorgio Furlani

Yacine Adli rifiuta fermamente l’offerta araba nei suoi confronti. La sua volontà è restare al Milan ma la sua decisione può creare dei problemi.

Nel cuore dell’estate e nel pieno delle dinamiche di mercato, il Milan si trova a gestire non solo la ricerca di nuovi innesti per migliorare la rosa in vista della prossima stagione, ma anche a valutare possibili partenze che possano riequilibrare il bilancio e permettere reinvestimenti mirati. Sebbene le figure di spicco rimangano al sicuro – come confermato da Ibrahimovic, alcuni giocatori potrebbero salutare Milanello. Tra questi, si discute del futuro di Yacine Adli, centrocampista che ha attratto le attenzioni non solo in Europa.

I dettagli dell’offerta araba per Adli

La Gazzetta dello Sport, sulle proprie colonne, ha parlato del recente interessamento del mondo arabo per Yacine Adli. Matteo Moretto, giornalista ‘Relevo’, ha svelato alcuni importanti dettagli in merito all’offerta pervenuta sulla scrivania di quel Via Aldo Rossi. La squadra araba intenzionata ad ingaggiare il centrocampista francese del Milan è l’Al-Shabab. Il club saudita avrebbe già messo sul piatto una cifra di poco inferiore ai 15 milioni, e che al momento non soddisfa il Milan. Il Club di Via Aldo Rossi infatti valuta il giocatore tra i 15 e i 20 milioni. Margine che potrebbe essere colmato in rapido tempo.

Yacine Adli
Yacine Adli

Il no di Adli che complica il mercato del Milan

Yacine Adli è molto legato al mondo Milan, di cui si sente partecipe e di cui desidera farne parte sempre più. Non stupisce infatti il suo no alla proposta araba e il gesto di grande generosità nel cedere la propria maglia numero 7 al neo arrivato Morata, ripiegando sulla numero 94. I piani del Milan sono però differenti rispetto alle ambizioni di restare del francese, la sua cessione infatti permetterebbe alla squadra mercato rossonera di poter accelerare verso altri obiettivi che, al momento, ritiene essere primari rispetto alla permanenza di Adli.


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