Inter, la storia dice due vittorie all’ultimo: Il Milan chiude prima

La corsa scudetto sta per giungere al termine. La storia dice due vittorie all’ultimo per l’Inter ma il Milan chiude prima.

Ci sono molti modi per vincere lo scudetto, l’unica certezza è che ogni volta sarà speciale. Inter e Milan ripassano la Storia, si legge sulle pagine dell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, per ricordarsi come si fa. L’Inter ha vinto lo scudetto dentro la tempesta, tuoni e fulmini al Tardini di Parma, quando Ibra decise che era ora di vincere (ultima giornata del 2008). L’ha vinto con un 5-0 al Foggia nell’anno della grande rimonta, il 1971, o con il lampo finale di Milito nell’anno del Triplete. Lo scudetto è arrivato l’anno scorso alla 34esima giornata espugnando Crotone con Eriksen e Hakimi. Nel 1989 alla quintultima giornata è stato timbrato con una punizione di Matthaus contro il diretto avversario, il Napoli.

Il destino sceglie i suoi protagonisti a caso, si continua a leggere sulla rosea, senza una logica precisa. In rossonero a casa Milan lo scudetto più entusiasmante è quello del 1999, vittoria a Perugia (1-2, Guly e Bierhoff), con Abbiati che piazza la parata della vita (tiro al volo di Bucchi) e la pazza gioia di Galliani in tribuna; ma tra i più iconici c’è di sicuro quello della Stella (1979) conquistato dopo uno 00 a San Siro contro il Bologna. Gli scudetti di Capello – quattro arrivarono alla penultima (1996, 3-1 alla Fiorentina e 1993, 1-1 col Brescia), alla terzultima e da imbattuto (1994, 2-2 con l’Udinese e 1992, 1-1 a Napoli).

Il Milan di Arrigo Sacchi ha vinto il suo scudetto con un pareggio per 1-1 a Como (1988, ultima giornata): gol di Virdis al pronti via, poi la festa per il primo titolo dell’era Berlusconi. Più di recente il Milan scudettato di Allegri nel 2011 pareggia 0-0 con la Roma, a due giornate dalla fine mentre quello di Ancelotti nel 2004 alla terzultima, silenzia con Sheva le speranze della Roma. La domenica-scudetto rossonera con più gol è del 1959: 7-0 all’Udinese, tripletta di Carletto Galli, che nella vita precedente era stato un addetto agli ascensori in un albergo di Montecatini.