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Il Milan vince ma non convince, emerge un problema ancora senza soluzione
Il Milan conquista i tre punti ma la fase difensiva resta un problema. Ecco cosa non ha funzionato nella partita contro il Bruges.
Il Milan vince due partite consecutive, la prima contro l’Udinese in campionato e la seconda contro il Bruges in Champions. Due vittorie che fanno morale e muovono la classifica, si in Italia che in Europa.
Fonseca e i tifosi non potevano augurarsi risultati migliori per queste due partite ma, nonostante il punteggio dica altro, resta vivo un problema al quale non è stata ancora trovata una soluzione chiara e definitiva.
Le idee di Fonseca
Il Milan ha decisamente sterzato in campionato e anche in Champions, soprattutto grazie alle idee di Fonseca che in modo caparbio e orgoglioso ha rimarcato il peso delle proprie scelte cercando in tutti i modi di trasmetterle al gruppo. Quest’ultimo nel suo immaginario è la cosa che più conta, più anche dei singoli. Da qui nasce la rivoluzione di Fonseca che, lentamente ma nemmeno troppo, sta creando nuove e importanti gerarchie in un Milan che assomiglia sempre di più al suo tecnico e all’idea di squadra e di gioco che il portoghese si era prefissato appena dopo la firma con i rossoneri.
Il problema non risolto
La squadra guidata da Paulo Fonseca ha mostrato segni di miglioramento e di ambizione in attacco ma è ancora alla ricerca di una continuità e solidità difensiva che regga il confronto con le potenze d’élite del calcio. La dimostrazione di vulnerabilità è avvenuta in momenti chiave durante le ultime partite, dove errori individuali e collettivi hanno portato a situazioni compromettenti. Analizzando nel dettaglio, due episodi hanno acceso i riflettori sulla necessità di un’affinata coordinazione e comprensione tra i giocatori. Contro l’Udinese, l’espulsione di Reijnders ha scombinato i piani di gioco del Milan, esponendo così lacune nell’adattabilità della squadra a situazioni impreviste. In Champions League, nonostante la superiorità numerica, il gol del Club Brugge ha messo in risalto disattenzioni e mancanza di comunicazione tra Emerson Royal, Pulisic e Matteo Gabbia, innescando una reazione a catena di errori tattici. La mancata pressione sui portatori di palla e la carente ricomposizione della linea difensiva hanno aperto varchi sfruttati dagli avversari. Il tecnico Fonseca impone un chiaro stile di gioco che prevede il mantenimento di una solida linea difensiva e la costante ricerca della ricomposizione. Tuttavia, la transizione dal gioco a uomo a una difesa di reparto rappresenta una sfida notevole. Questo cambio di strategia richiede tempo per essere assimilato pienamente dai giocatori, specialmente considerando le differenti abitudini tattiche acquisite negli anni precedenti sotto altre guide tecniche.
La strada da percorrere
Mentre il Milan continua a competere su vari fronti con successo, è impellente affrontare queste difficoltà difensive per ambire a traguardi sempre più elevati. La crescita tattica del gruppo, l’assorbimento delle direttive del mister, e la creazione di un’identità di squadra solida anche nella fase difensiva sono le chiavi per superare le sfide che attendono i rossoneri nel proseguo della stagione. Il cammino è ancora lungo, e i margini di miglioramento ci sono: sta ora alla squadra, guidata da Fonseca, trasformare questi ostacoli in punti di forza.
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