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Il Milan si è messo in testa un sogno: è arrivata la conferma

Alvaro Morata

Il Milan vince, convince, e avanza fino alla vetta del campionato seppur solo per una notte. I ragazzi di Fonseca si sono messi in testa un sogno.

San Siro si colora di rosso e di nero, apre le sue porte ai trionfatori del derby e accoglie gli undici diavoli che hanno “infilzato” il biscione in una notte che, di diritto, si è guadagnata questo titolo: locura rossonera. Notte a cui hanno fatto seguito giorni di esaltazione, di milanismo all’ennesima potenza ma che, con doverosa saggezza, andava sopito ieri sera per tornare con i piedi per terra e battere il Lecce. Dallo stacco imperioso di Gabbia occorreva scendere quanto prima perché la continuità è l’arte suprema dei vincenti. Lo ha ricordato Fonseca in conferenza stampa e lo hanno fatto proprio, come un dogma, i calciatori sul verde di San Siro. Il Milan si è messo in testa un sogno…

La notte del primato

Nessuna esaltazione, sia chiaro, ma il Milan è primo in classifica. Sfogliando le pagine delle ultime settimane rossonere abbiamo ben in mente la parola “esonero” e “fallimento”, associate a Fonseca e ai rossoneri. Ma dopo le “5 giornate di Milano” l’ordine delle cose è sovvertito, gli equilibri ribaltati in un vortice diabolico. D’altronde siamo Diavoli, famelici nel DNA e capaci di risorgere come arabe fenici. E’ il destino del Milan, ed è quello anche di Fonseca. In soli cinque giorni si è passati dalle fiamme dell’inferno al paradiso: derby vinto, conferma con il Lecce e primo posto, almeno per una notte. Siamo certi che stanotte Fonseca qualche pastel de nata l’abbia gustata, giusto un paio perché l’appetito vien mangiando, e le prossime sfide sono un occasione ghiotta per continuare a volare.

Matteo Gabbia
Matteo Gabbia

Dalla testa di Gabbia a quella di Morata: il Milan si è messo in testa un sogno

Il Milan si è messo in testa un sogno. Lo ha fatto di pensiero e di azione in soli cinque giorni. Dal gol di Gabbia che decide il derby, al gol di Morata che sblocca la gara con il Lecce. Due gol di testa, due stacchi imperiosi e trionfanti a seguito di due cross al bacio e rete che si gonfia. I successi nascono dalla testa, dalla convinzione, e dalla voglia di imporsi. Dopo la sconfitta con il Liverpool Morata diceva di “non sapere come, ma dobbiamo reagire”. La reazione parte dalla testa, dal lavoro su di essa per credere in sé stessi e in quel che si fa. Non può essere un caso che i due gol che potrebbero cambiare una stagione siano stati fatti proprio di testa. Il Milan ora sogna, si è messo in testa di poter vincere lo scudetto.


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