Il calcio è cambiato, bisogna mettere un freno al monte ingaggi

L’ingresso dei fondi russi e arabi nel sistema calcio in Europa ha creato un’inflazione degli ingaggi senza precedenti.

Il calcio come lo si conosceva una volta non esiste più. Chi ha cambiato radicalmente il sistema sono senza dubbio gli ingressi di fondi miliardari esteri, soprattutto quelli sovrani degli Emirati e quelli russi, che hanno drogato completamente il mercato. La cosiddetta gavetta che tanti campioni e giocatori hanno dovuto fare per arrivare a confermarsi in una grande squadra, oggi sembra un flebile ricordo. Il calcio è sempre più business a discapito dello sport. I contratti milionari degli sponsor e gli ingaggi da far girare la testa sembrano tramortire alcuni giocatori che si lodano spesso sugli allori. Un esempio può essere un grande giocatore come Neymar.

A tal proposito, anche la Lega Serie A sta studiando delle norme per limitare il monte ingaggi delle squadre, verosimilmente alla formula adottata in Spagna. Ecco le parole a TMW Radio dell’ex Dirigente dell’Inter Ernesto Paolillo: “Si può arrivare a fissare, come ha fatto la Spagna, un tetto al monte stipendi e non agli stipendi in generale. La Spagna lo ha fatto, basti vedere il Barcellona. E’ vietato porre un limite agli stipendi in assoluto“. Il Milan però risulta essere un mosca bianca, adottando delle rigide regole sugli ingaggi e sulle spese di mercato, tenendo in ordine i bilanci e mettendo le carte ben chiare in tavola con giocatori come Donnarumma e Kessie che hanno deciso di lasciare il Club. Il Milan torna ad essere un esempio.

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