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Ibra sotto una pioggia di fischi. La curva non aspetta nemmeno l’inizio di Milan-Genoa
I rapporti e come Zlatan viene percepito dalla tifoseria rossonera più calda sono ai minimi storici. Ieri l’ennesima conferma in una situazione in cui le contestazioni in società se le è risparmiate solo uno.
Nel cuore calcistico di Milano, il tempio di San Siro ha ospitato una serata che, tra luci scintillanti e celebrazioni, si è tinta di sfumature forse non del tutto inaspettatamente amare.
Mentre il Milan si avvolgeva nei fasti per il suo 125° anniversario con la sfilata in campo delle sue leggende, una figura emblematica come Zlatan Ibrahimovic ha sperimentato forse il primo attacco diretto della sua giovane carriera da dirigente. La Curva Sud e parte dello stadio, una volta inquadrato Ibra in tribuna dai maxischermi, non hanno lesinato bordate di fischi, chiaro segno di un rapporto già logoro o forse mai nato.
Riavolti inaspettati
La serata dedicata ai 125 anni della storia gloriosa del Milan ha visto sfilare alcune delle sue figure più rappresentative, da Marco van Basten a Franco Baresi, in una parata di leggende che hanno contribuito a costruire il mito rossonero. Tuttavia, quando le telecamere si sono posati su Zlatan Ibrahimovic, la reazione di una buona parte del pubblico ha preso una direzione secca e decisa. Nonostante il suo ruolo attuale di senior advisor e la sua storia di successi con la squadra, lo svedese ha ricevuto fischi sonori, soprattutto dalla Curva Sud, il cuore pulsante dei tifosi più caldi del Milan.
Frattura
I fischi rivolti ad Ibrahimovic non sono stati un semplice sfogo emotivo, ma il riflesso di una profonda frattura tra la tifoseria e l’attuale proprietà del club, rappresentata in questo caso dalla figura dell’ex attaccante. La distanza dagli obiettivi di vertice in campionato, insieme ad un percorso altalenante sia in termini di risultati che di gioco, e le recenti tensioni nello spogliatoio, hanno alimentato un clima di chiaro malcontento. La figura di Ibrahimovic, nonostante i successi passati, si è ieri sera trovata alla mercé della delusione milanista sicuramente più come simbolo dell’attuale gestione societaria che come figura a se stante.
Il grande assente
Questo episodio riflette non solo il legame complicato tra il presente ed il passato glorioso del Milan, ma anche la sfida che attende la società nel soddisfare le ambizioni e le speranze del suo pubblico. Solo un’assenza da San Siro programmata ed ampiamente discussa la scorsa settimana ha impedito al patron Gerry Cardinale di ricevere il medesimo trattamento, con le aspettative tradite di questa stagione che si sono riversate tutte sulla figura di Zlatan Ibrahimovic, braccio destro dello stesso Cardinale. Il popolo rossonero, in ogni caso, si è espresso.
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