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Ibra, Furlani e Scaroni all’ingresso della festa privata del Milan non si sono visti. Ecco perché

Ieri sera all’Armani Silos si è tenuta la festa privata del Milan per i suoi 125 anni. E mentre all’esterno partiva la contestazione con cori e striscioni, tre dei principali indiziati dai tifosi non c’erano, apparentemente.
In occasione della celebrazione del 125° anniversario della fondazione, il Milan si è ritrovato ad affrontare il malcontento dei suoi tifosi.
La serata, destinata a essere un momento di festa e celebrazione, ha rispecchiato invece le tensioni che da tempo si percepiscono tra la dirigenza e la frangia più calda dei supporter rossoneri, che al momento riflettono il pensiero della stragrande maggioranza dei tifosi, riunitisi in una manifestazione dai toni eloquenti proprio davanti al locale prescelto per i festeggiamenti.
Contestazione aperta
All’esterno del locale, circa 2-300 tifosi appartenenti alla Curva Sud milanista hanno dato vita a una protesta vibrante, esibendo due striscioni che esponevano senza filtri il loro dissenso nei confronti della società e dei giocatori. “Dirigenti incapaci, società senza ambizione, non siete all’altezza della nostra storia” e “Giocatori senza voglia e dignità, siete lo specchio di questa proprietà”, recitavano i messaggi, che riflettono un profondo stato di insoddisfazione per le recenti prestazioni del club e per le scelte gestionali dell’attuale proprietà.
Accoglienza mista
Nonostante il clima di contestazione, l’arrivo di alcuni ospiti e giocatori ha smorzato gli animi, generando reazioni miste da parte dei presenti. Figure storiche del club come Frank Rijkaard e Pietro Paolo Virdis sono state accolte con affetto e nostalgia. Al contrario, l’accoglienza riservata ai giocatori dell’attuale rosa e agli esponenti della dirigenza è stata decisamente variabile: da applausi per Francesco Camarda, Mike Maignan, Tijani Reijnders e Youssouf Fofana si è passati a fischi e contestazioni per Theo Hernandez, Rafa Leao e Davide Calabria. Ma, la dirigenza?

Dirigenti sotto pressione
La manifestazione ha palesemente evidenziato una crescente frustrazione nei confronti di proprietà (Cardinale assente) e dirigenxa, con cori e slogan che ne chiedevano l’allontanamento. La criticità della situazione è stata per tempo percepita dai tre principali esponenti dell’apparato decisionale del Milan con Zlatan Ibrahimovic, l’AD Giorgio Furlani ed il presidente Paolo Scaroni che hanno chiesto ed ottenuto di entrare nei locali dell’Armani Silos da un’entrata secondaria per evitare la contestazione.
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