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D’Amaro: “Ecco da cosa ho capito che Camarda fosse un predestinato, lo schieravo in porta per cercare di fermarlo”

Francesco Camarda

L’allenatore Massimo D’Amaro è stato il primo tecnico dell’attaccante della Primavera rossonera all’Afforese.

MilanNews ha intervistato Massimo D’Amaro per parlare di Francesco Camarda, attaccante che sta per rinnovare col Milan. “Io sono contentissimo per Francesco. Ha fatto fin qui un percorso fantastico, giusto da premiare come dimostra la finale dell’U17 dove ha dimostrato che le qualità le ha e non sono sporadiche”.

Tonali Centro sportivo Milanello
Centro sportivo Milanello

Predestinato

“Guardi, di solito un giocatore passa in 3-4 squadre prima di entrare in un club professionista. Da noi è arrivato che non aveva nemmeno 6 anni e dopo poco più di un anno l’ha preso il Milan. Di fatto sono l’unico allenatore di un settore giovanile non professionista ad aver allenato Francesco, sicuramente mi fa un certo effetto. Del resto avevano subito visto delle doti fuori dal normale. A parte che era più grande fisicamente dei pari età, ma tecnicamente faceva vedere cose che difficilmente vedi a quell’età. Perciò il nostro lavoro su di lui era relativo. Certo, gli insegnavi la tecnica di base ma lui era già bravo di suo e apprendeva molto facilmente. Classico esempio di talento naturale”.

I retroscena

“Segnava valanghe di gol, ma parliamo pur sempre di bambini di 5-6 anni che quindi vanno gestiti. Perciò per bloccarlo, per cercare di limitare la quantità di gol che faceva ero costretto a metterlo in porta. La cosa bella è che a volte usciva palla al piede e segnava come portiere (ride, ndr). È qualcosa di incredibile, ma considerate che era 20 centimetri più alto dei bambini della stessa età e aveva questa capacità naturale nel saltare l’uomo”.


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