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Ancelotti: “Bisogna contrastare il virus, il resto non conte”

Le parole di mister Carlo Ancelotti al Corriere dello Sport: “Mi fa ridere chi insiste a fare discorsi sui tempi per la preparazione”.
Carlo Ancelotti, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato dell’emergenza Coronavirus: “Stiamo vivendo una vita alla quale non eravamo abituati – ha dichiarato il tecnico dell’Everton – e che ci cambierà profondamente. Ne sono certo. Dovremo darci tutti una bella ridimensionata, a cominciare dal calcio. Oggi la priorità è la salute, limitare il contagio. Tutto il resto è secondario. Quando si ricomincia, quando si finisce, le date, le promesse, le speranze… Non m’importa, in questo momento è l’ultimo dei miei pensieri. Sento parlare di taglio degli stipendi, di sospensione dei pagamenti. Mi sembrano soluzioni inattuali, intempestive… Presto cambierà l’economia, e a tutti i livelli, i diritti televisivi varranno di meno, i calciatori e gli allenatori guadagneranno di meno, i biglietti costeranno di meno perché la gente avrà meno soldi. Prepariamoci a una contrazione generale. Ciò che conta adesso è contrastare efficacemente il virus, lo ripeto. Poi, certo, se sarà possibile proseguire la stagione, bene, altrimenti amen”.

Sempre ai microfoni del Corriere, Ancelotti ha parlato della ripresa degli allenamenti: “Mi fa ridere chi insiste a fare discorsi sui tempi per la preparazione, c’è addirittura chi parla di tre settimane di allenamento. Son cazzate. È una barzelletta, quello della preparazione è un falso mito. Ricordo che nel 2006, per via di Calciopoli, il Milan uscì inizialmente dai primi quattro posti e quindi dall’Europa, d’un tratto per non far retrocedere la Lazio ci venne tolta una parte della penalizzazione e fummo costretti a fare i preliminari di Champions. Dovetti telefonare ai ragazzi che erano in vacanza perché quattro giorni dopo avremmo dovuto affrontare la Stella Rossa. Cafu rientrò dal Brasile ventiquattr’ore prima e giocò novanta minuti. Se vuoi ti ricordo come andò a finire a maggio. Ma credo che tu lo sappia già. Sempre nell’estate di Calciopoli stavamo per prendere Ibrahimovic, va bene, va bene, va bene. E quando finalmente Galliani riuscì a convincere Berlusconi, Zlatan si era già messo d’accordo con l’Inter”.
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