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Corazzi: “Pioli? Convincere con odio e minacce non deve essere facile, una cosa ha pesato sul milanismo”

Stefano Pioli

Il giornalista Emanuele Corazzi traccia un bilancio complessivo dell’avventura di Pioli sulla panchina rossonera.

Il Milan si prepara a salutare Stefano Pioli anche se non è ancora chiaro con quale modalità avverrà l’addio. Dopodomani per lui il match contro la Salernitana sarà l’occasione di ricevere il saluto del popolo rossonero: i tifosi non dimenticano quanto di buono ha fatto anche se in questa stagione l’allenatore è stato molto criticato.

La sottolineatura

Emanuele Corazzi a Cronache di Spogliatoio ha espresso un giudizio in generale su tutta l’esperienza al Milan di Stefano Pioli. “I tifosi lo hanno amato. Cantavano ‘Pioli is on fire’ e sarebbe bello lo facessero un’ultima volta. Stefano Pioli merita un saluto degno dei suoi anni al Milan. Essere grati è nobiltà d’animo”.

Stefano Pioli
Stefano Pioli

I meriti

Ha vinto un campionato, ha portato la squadra alla semifinale di Champions. Nei 6 anni precedenti il Milan non era mai andato oltre il quinto posto. Cos’ha trovato e cos’ha lasciato? Una squadra a cui manca l’ultimo tassello per vincere. Nel calcio si dimentica velocemente. Ma quest’anno è arrivato secondo e nel calcio vince sempre solo una squadra. Se il Milan dovesse fare gol alla Salernitana raggiungerebbe i 100 gol stagionali: l’ultima volta risale a 12 anni fa”.

Inviso alla piazza

Certo: i 10 derby persi, 6 di fila, hanno avuto senza dubbio un peso sul milanismo. Ma anche lo scarso appoggio ricevuto quest’anno. Convincere con odio e minacce non dev’essere stato facile. Poi il calcio è questo: bisogna convincere con la pressione. Ma lui lo ha fatto sempre con equilibrio”.


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