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Conceição da brividi al Quirinale: il discorso sul Milan commuove tutti

Conceição da brividi al Quirinale: il discorso sul Milan commuove tutti. Il mister, al cospetto di Sergio Mattarella, ha emozionato.
Domani sera il Milan si gioca una partita cruciale: la finale di Coppa Italia contro il Bologna. In palio c’è molto più di un trofeo. Vincere significherebbe chiudere la stagione con due titoli, dopo la Supercoppa Italiana, e soprattutto garantirsi l’accesso all’Europa nella prossima stagione. Intanto, il futuro bussa già alla porta: la dirigenza rossonera è attivissima sul mercato. Secondo le ultime indiscrezioni, il Milan sarebbe pronto a beffare la Juventus, soffiandole un obiettivo di primo piano. Un segnale chiaro: la programmazione è già iniziata, e i rossoneri vogliono tornare a essere protagonisti.
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Il Milan al Quirinale e le parole toccanti di Conceicao
Oggi il Milan è stato accolto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme al Bologna, per la tradizionale cerimonia dedicata alle finaliste della Coppa Italia. Un momento solenne e significativo alla vigilia della sfida decisiva. Durante il suo intervento, Sergio Conceição ha speso parole toccanti per il Milan e per l’esperienza vissuta finora alla guida del club, parlando di “orgoglio, storia e passione”. Un discorso che ha emozionato molti tifosi rossoneri, già in grande attesa per la finale di domani. Le sue parole sono sembrate un gesto di grande rispetto e sintonia con l’ambiente milanista.
Il discorso di Sergio Conceicao al Quirinale
“Buongiorno Signor Presidente, buongiorno a tutti i presenti.
Per me, per i miei giocatori e per tutto il Milan è un grande onore essere ricevuti qui oggi. Siamo alla vigilia della finale di Coppa Italia, una competizione che affonda le proprie radici nella storia sportiva e culturale di questo Paese e che celebra il calcio italiano, le sue tradizioni, le sue emozioni e la sua capacità di unire. Da Portoghese permettetemi di esprimere un pensiero personale sull’Italia, perché questa è una Nazione per cui provo grande affetto e che per me ha avuto un ruolo fondamentale nella mia vita. Il mio arrivo in Italia, nel 1998, è stato un viaggio che non solo ha rappresentato una nuova sfida professionale, ma anche un momento di crescita dal punto di vista personale. L’Italia, con la sua cultura, la sua passione e la sua tradizione calcistica, è diventata per me una seconda casa. In questi anni ho avuto la possibilità di conoscere allenatori, dirigenti, compagni di squadra che hanno saputo trasmettermi tanto.
Ho conosciuto un paese di rara bellezza con un ineguagliabile patrimonio di cultura, stile, creatività, un paese che mi ha accolto e dove la socialità è la base della vita quotidiana.
Questa esperienza mi ha cambiato profondamente, come professionista e come uomo. Ho imparato l’importanza di ascoltare, di condividere passione ed esperienze. E se sono qui oggi, lo devo anche a questo. Tornare in Italia per guidare una squadra prestigiosa come il Milan, che ha fatto la storia del calcio nazionale e internazionale e che porta con sé anche i valori e l’identità culturale di questo Paese, è motivo di grande orgoglio. Ogni giorno sentiamo il rispetto e l’ammirazione che il nome Milan evoca. Indossare questi colori significa portare con sé una parte della storia italiana, del suo stile, della sua passione. Ed è un onore che cerchiamo di meritare ogni giorno. Essere qui oggi, in questa sede, alla presenza del Capo dello Stato, dà un significato ancora più alto al nostro percorso e ci dà grande forza per le sfide del presente e del futuro. Grazie ancora, Presidente, per questa accoglienza. Da parte mia, dello staff e di tutta la squadra. Le assicuro che scenderemo in campo con rispetto, con cuore, e con la volontà di onorare questo trofeo e ciò che rappresenta per il calcio italiano. Grazie”.

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