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Cassano contro Leao, ancora una volta: parole al veleno sul portoghese
Non ha perso occasione, ancora, Antonio Cassano per sparare veleno contro Leao. Le sue parole fanno già molto discutere.
Nell’universo calcistico, le aspettative verso i giocatori sono enormi, soprattutto quando vestono la maglia di squadre blasonate come il Milan. Dopo un inizio di stagione alquanto difficile per il club rossonero, segnato da due sconfitte consecutive, una contro il Bayer Leverkusen e l’altra contro la Fiorentina, è il momento di guardare avanti e trovare soluzioni.
La squadra, sotto la guida di Fonseca, si ritrova ora a Milanello per prepararsi al meglio per i prossimi impegni, nonostante l’assenza di molti giocatori impegnati con le rispettive nazionali. In questo contesto, il ruolo e le prestazioni del giocatore portoghese Rafael Leao sono finiti sotto la lente d’ingrandimento, con commenti e analisi che non le risparmiano critiche.
Un inizio di stagione complicato
Iniziare una nuova stagione non è mai semplice, soprattutto per chi ha responsabilità tecniche e aspettative elevate come Rafa Leao. Il talento portoghese, indubbiamente uno dei più brillanti dello scorso anno, sembra quest’anno aver perso parte del suo smalto. Questo calo di prestazioni può in parte essere attribuito a un cambio di modulo che sembra non valorizzare appieno le sue qualità. Infatti, Leao ha dimostrato in precedenza di eccellere in un ruolo offensivo, supportato dalla libertà di muoversi senza troppi obblighi difensivi, una condizione che lo scorso anno gli ha permesso di brillare e diventare uno dei pilastri nel cammino verso lo scudetto.
La critica di Cassano
Le prestazioni di Leao non sono sfuggite all’occhio critico di Antonio Cassano, ex calciatore ed ora opinionista. Nel suo consueto intervento su Twitch nella trasmissione “Viva El Futbol”, insieme a Lele Adani, Cassano non ha usato giri di parole per esprimere il suo pensiero sul rendimento attuale di Leao. Secondo Cassano, ciò che Leao sta mostrando in campo è troppo poco per un giocatore del suo livello. Un solo gol e tre assist in questa fase della stagione sono numeri che, per un attaccante del calibro di Leao, sembrano effettivamente troppo modesti. In particolare ha affermato: “Palladino diceva a Comuzzo di puntare Leao, superava già quattro calciatori. Partita vinta tatticamente e qualitativamente. I rigori sono situazioni. La Fiorentina ha meritato. Leao? Non ha mai puntato Dodò che era ammonito, non lo sa fare. Il calcio è semplice. 8 minuti, fino a che sono in campo, insulto i miei compagni: “Datemi la palla”. 70 volte lo vado a puntare, 70. Non uno o due, 70. Anzi, 77 volte. Lui invece niente”.
Non solo critiche ma spunti di riflessione
Nonostante le critiche, è importante ricordare che il calcio è uno sport di squadra e la responsabilità delle prestazioni non può e non deve essere attribuita a un singolo giocatore. Leao ha già dimostrato in passato di cosa è capace, e con il giusto supporto, la giusta motivazione e, forse, un leggero aggiustamento tattico che possa esaltare le sue caratteristiche, potrebbe ritrovare la forma che lo ha reso uno dei giocatori più elettrizzanti del campionato scorso. La speranza per tutti i tifosi del Milan è che questo momento di riflessione possa portare a un miglioramento non solo per Leao ma per l’intera squadra, affinché possano invertire la rotta e tornare a essere competitivi come sappiamo che possono essere.
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