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Caso Theo Hernandez-Leao, Sacchi: “Manca qualcosa a livello societario, il club deve aiutare Fonseca”

Rafael Leao e Theo Hernandez

L’ex allenatore Arrigo Sacchi si è espresso sull’insubordinazione dei due giocatori rossoneri accusando la dirigenza.

In questi giorni, il mondo del calcio italiano è stato animato da dichiarazioni pregnanti di Arrigo Sacchi, condivise attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport. L’ex tecnico, figura chiave nella storia del calcio per aver guidato il Milan ad alcuni dei suoi più grandi successi, ha fornito uno sguardo critico ma sempre informato sulle prime giornate di Serie A.

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi

Sull’avvio del Milan

Il Milan è partito molto male in campionato nonostante nelle amichevoli i risultati erano stati ottimi; ecco il punto di vista di Sacchi. “Mi ero illuso vedendo il primo tempo con la Lazio: mi sembrava si muovessero discretamente bene. Mi sbagliavo, il secondo tempo è stato avvilente: una squadra che non si muoveva da squadra. Senza pressing, anche se in Italia il vero pressing lo fanno in pochi”. 

Il caso Leao-Theo

Sacchi ha poi discusso l’importanza del supporto del club nei confronti di giocatori e allenatori, riflettendo sulla sua esperienza personale al Milan. Ha sottolineato come la fiducia e il supporto esplicito della dirigenza siano fondamentali per creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. L’ex tecnico ha parlato dell’episodio riguardante Theo Hernandez e Rafa Leao: “Quando succedono queste cose, manca qualcosa. Cosa? Il club, deve aiutare Fonseca. Arrivai al Milan, Berlusconi chiamò tutta la squadra e parlò per 27 secondi esatti: ‘Sacchi ha tutta la mia fiducia: chi lo seguirà rimarrà, chi non lo seguirà se ne andrà. Buon lavoro a tutti'”.  


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