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Caso Morata-sindaco di Corbetta, continuano le polemiche e le reazioni..
Dopo l’incredibile e provocatoria reazione del sindaco di Corbetta alle rimostranze di Alvaro Morata il caso ora diventa politico e non solo..
Il recente episodio che coinvolge il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, e l’attaccante spagnolo Álvaro Morata ha scatenato un’ondata di reazioni tra la politica locale e la community online. La vicenda solleva problemi concernenti il confine tra vita privata e pubblica dei personaggi noti e le responsabilità dei pubblici ufficiali nell’uso dei social media.
Un benvenuto controverso
Ballarini, attraverso un post sui social, ha rivelato l’intenzione di Morata di trasferirsi a Corbetta, scatenando così la reazione negativa dello spagnolo che ha sentito la sua privacy violata. Il sindaco ha dichiarato di non aver avuto alcuna intenzione di sfruttare la fama dell’attaccante, volendo semplicemente dargli il benvenuto. Tuttavia, benché abbia espresso sconcerto per l’incomprensione del gesto, non ha mancato di alludere, con una battuta, alla propria fede calcistica, lamentando la situazione da “interista” e postando una bandiera nerazzurra con un provocatorio “ciao”
Solidarietà all’hinterland, ma anche attacchi
In un gesto di solidarietà, ed evidenziando la complessa tessitura di rivalità e appartenenze calcistiche che caratterizza l’area milanese, Paolo Micheli, sindaco dell’hinterland, ha pubblicato a sua volta un messaggio di accoglienza per Morata, questa volta con il comune di Segrate come sfondo. Il dibattito si inasprisce quando politici locali di vario orientamento iniziano a censurare l’atteggiamento di Ballarini, sottolineando la delicatezza della situazione personale di Morata, recentemente bersaglio di minacce.

La pessima gestione social
Paolo Romano, consigliere regionale del Pd, rimprovera a Ballarini una mancata comprensione del peso delle sue azioni, che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza di Morata e della sua famiglia. Analogamente, Lorenzo Barba, segretario Pd di Corbetta, interpreta questo evento come un esempio di un uso superficiale dei social media da parte del sindaco, che minerebbe la sua credibilità istituzionale. Dal centrodestra, critiche non meno severe emergono, con Stefania Bonfiglio, assessore di Fratelli d’Italia a Magenta, che lamenta un deterioramento dell’immagine delle istituzioni, affermazione cui si unisce anche la condanna di Simone Gelli (Lega), che invita a una riflessione sull’etica politica.
E il buonsenso?
Questa vicenda dimostra quanto i personaggi pubblici non perdano occasione per guadagnarsi in ogni modo ulteriori riflettori addosso al contrario di un professionista come Alvaro Morata che, dopo la bruttsa ua vicende delle minacce di morte ricevute in Spagna, ha tutto il diritto di esigere tranquillità per la sua famiglia. Incredibile come il Sig. Ballarini abbia sfruttato tutto ciò per accrescere la sua popolarità, riuscendoci pure! Viene da pensare che l’Italia non cambierà mai e sempre sarà un paese di “nani e ballerine”.
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