Calciomercato
Calciomercato Milan, Serafini sceglie la metafora del panettone per attaccare i dirigenti rossoneri

Il Milan tra mercato estivo e nuove sfide: le riflessioni di Luca Serafini sul futuro rossonero.
Luca Serafini, volto noto del giornalismo sportivo e dichiarato tifoso rossonero, ha analizzato a Sportitalia il momento attuale del Milan. L’opinione dell’editorialista arriva pochi giorni dopo la conclusione del calciomercato e l’avvio del nuovo corso guidato da Massimiliano Allegri. Non sono mancate immagini colorite per descrivere il quadro tecnico e la situazione della squadra, con particolare attenzione agli equilibri interni e alla qualità delle scelte effettuate. Secondo Serafini, il tecnico livornese dovrà muoversi con lucidità tra abbondanza e contraddizioni, gestendo un organico ampio ma non ancora equilibrato. Il punto di partenza resta la costruzione di una formazione solida, capace di assorbire le difficoltà di un’estate movimentata e di affrontare al meglio le prime giornate di campionato.
L’analisi su Allegri e la metafora del panettone
Il giornalista ha utilizzato un’immagine suggestiva per descrivere la posizione del nuovo allenatore rossonero: «Allegri quest’anno ha il ruolo del cuoco del panettone. Il panettone nella leggenda è nato per caso, bisognava fare per Lorenzo De’ Medici un dolce all’ultimo momento ed è stato preso quello che si aveva ed è venuto fuori un capolavoro. Però succede una volta, non è che accade sempre così». Un paragone forte, con cui Serafini ha voluto sottolineare come il lavoro di Allegri parta da una base incerta, costruita senza una linea chiara nelle trattative estive. L’allenatore dovrà trasformare un gruppo eterogeneo in una squadra competitiva.
Dal mercato disordinato alle sfide di settembre: i dubbi sollevati da Serafini
L’intervento televisivo si è soffermato anche sulla sessione di mercato appena conclusa. «Il mercato del Milan è andato tra virate brusche, soffi di vento tra varie parti ed è l’unico club del mondo in cui il calciomercato lo fanno in quattro. Adesso Allegri ha una bella valanga di centrocampisti, due o tre attaccanti da mettere insieme alla bell’e meglio, degli esterni che sono dei punti di domanda da trasformare in punti esclamativi, cinque centrali di cui due ragazzi e tre di cui non si fida più nessuno a parte Gabbia». Parole che fotografano la complessità di un gruppo ampio ma privo di certezze assolute. Secondo Serafini, Allegri si trova quindi di fronte a un compito impegnativo: trasformare dubbi e incognite in certezze, senza il lusso di un lungo rodaggio.

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