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Alta tensione Ibra-Furlani, “tentativo di golpe al Milan”: spunta il retroscena che “spacca in due” il Club, è “braccio di ferro”

Zlatan Ibrahimovic e Giorgio Furlani

Alta tensione Ibra-Furlani, “tentativo di golpe al Milan”. Il giornalista ha svelato il posisbile braccio di ferro interno alla società.

In casa Milan sono giorni cruciali per riscrivere il futuro del Club. I recenti risultati sportivi hanno riacceso discussioni e dubbi sulla squadra, con la qualificazione alla prossima Champions League che appare sempre più lontana, a meno di un miracolo. In questo clima teso e incerto, le voci si susseguono e la situazione è diventata tanto complessa da portare addirittura alla circolazione di notizie poi smentite che, proprio nelle ultime ore, hanno portato alle dimissioni di una figura vicina a Conceicao.

A Lecce per ripartire, ma non mancano tensioni

A Lecce, il Milan deve cercare di rimettersi in carreggiata per tornare a vincere e mantenere viva la speranza di un posto in Europa, che sia la Champions League o l’Europa League. La partita contro i salentini è un crocevia importante per la squadra, che non può permettersi altri passi falsi. In conferenza stampa, il mister Conceição ha parlato di un possibile cambio di modulo, svelando alcuni dettagli cruciali in vista della sfida di domani. Le sue parole suggeriscono un’ulteriore evoluzione tattica, con l’obiettivo di risollevare le sorti della stagione rossonera.

Il “golpe” in seno al Milan e il braccio di ferro interno

Nel suo editoriale per Sportitalia, Gianluigi Longari ha rivelato alcuni temi scottanti riguardanti il futuro del Milan, svelando una vicenda inaspettata e clamorosa. Il giornalista ha affermato che il tentativo di “golpe” da parte di Zlatan Ibrahimovic, supportato da incontri londinesi e dalla proposta di Igli Tare come futuro Direttore Sportivo, è stato momentaneamente fermato dal potere istituzionale di Elliott, rappresentato dalla gestione economica di Giorgio Furlani. Longari ha proseguito poi spiegando che Furlani, con il suo potere di firma, non ha ancora approvato l’accordo con l’ex direttore sportivo della Lazio, il che ha lasciato i discorsi in sospeso. La sua approvazione sarà determinante anche per la scelta del prossimo allenatore del Milan. Il viaggio a New York di queste ore, secondo Longari, servirà proprio a consolidare le gerarchie interne al Club, risolvendo la “guerra di potere” tra i protagonisti della contesa. Sarà fondamentale che entrambe le parti mettano al servizio dell’altra le proprie competenze per il bene del progetto rossonero.

Casa Milan
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