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Ibra ed un San Siro capovolto. Un anno e mezzo dopo è tutto un altro Milan
Diciotto mesi dopo l’addio al calcio giocato coi colori rossoneri in un San Siro commosso, Zlatan ha ieri vissuto la serata più gelida della sua carriera da dirigente. Riviviamola.
In una serata che avrebbe dovuto essere di festa e ricordo, San Siro si trasforma in un teatro di disapprovazione e contestazione per uno dei suoi eroi del passato, Zlatan Ibrahimovic.
Il gigante svedese si è ritrovato al centro di una selva di fischi in un San Siro a zero gradi solo parzialmente per sue eventuali colpe, sia chiaro, ma come simbolo della gestione attuale di questo Milan…come simbolo dell’era Redbird. Incredibile fare mente locale al 4 giugno 2023, poco più di 18 mesi fa, e pensare che il suo addio aveva segnato un epoca e fatto commuovere quello stesso stadio ora improvvisamente ostile.
Le parole di Zlatan
Nel prepartita di Milan-Genoa, ieri sera, Zlatan non si è certo tirato indietro dall’ esprimere le sue opinioni su questioni chiave che riguardano la squadra. Ha approfondito il discorso sulle parole di Fonseca, sottolineando l’importanza della reazione della squadra a seguito di prestazioni non all’altezza con questi termini: “Il mister cerca una reazione, soprattutto dopo una partita così. Quel che ha detto in pubblico lo ha detto anche in privato. Se fossi stato calciatore avrei reagito, perché se l’allenatore non è contento devi fare di più. Noi siamo d’accordo con lui, la squadra deve fare di più e dobbiamo spingere affinché faccia di più”. Proseguendo Ibra ha toccato l’argomento gioco e risultati: “In tutte le partite vogliamo essere presenti con un livello alto: facciamo vedere chi siamo e dove cerchiamo di arrivare. Sono fiducioso perché la squadra è forte, anche se sono mancati un po’ di risultati”
I fischi
Durante la celebrazione per i 125 anni della società, prima del match, Zlatan Ibrahimovic ha fatto un’apparizione di pochi secondi sul maxischermo dello stadio, ma non è stato decisamente accolto dal calore di 18 mesi orsono bensì dai gelidi fischi di gran parte dei tifosi rossoneri. Un chiaro segno di rottura tra l’ex idolo ed una tifoseria che ora lo vede come uomo simbolo, anche perché l’unico che realmente si espone è proprio lui, di una gestione contestata e dei sentimenti negativi che attualmente circondano il club.

Tra passato e presente
Solo un anno e mezzo fa, l’addio di Ibrahimovic al calcio giocato era stato un evento carico di emotività positiva. In quella notte memorabile del 4 giugno 2023, San Siro lo salutava con ovazioni e cori, un gesto che testimoniava l’amore e l’ammirazione che il pubblico nutriva verso di lui. Ibrahimovic, visibilmente commosso, si era lasciato andare all’emozione, segnando il termine di una carriera eccezionale con parole di ringraziamento verso i tifosi milanisti che lo avevano sostenuto durante tutto il suo percorso in rossonero che non tutti forse ricordano: “Quando sono tornato qui, mi avete dato amore”.
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