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Morata centravanti poco centravanti. Ecco i numeri che danno dei pensieri
Alvaro Morata anche contro la Juventus si è visto più sulla trequarti ed in ripiegamento in mediana che nell’area avversaria e così andare al tiro diventa veramente dura.
In un calcio moderno, dove l’importanza di un centravanti si misura non solo nei gol ma anche nell’abilità di contribuire al gioco di squadra, Alvaro Morata si trova a vivere un paradosso.
Arrivato al Milan dopo una stagione particolarmente fruttuosa con l’Atletico Madrid, le aspettative su di lui erano alte, eppure, nonostante un impegno costante e una dedizione indiscutibile al lavoro di squadra, i numeri sembrano non rendere giustizia alla sua importanza sul campo.
Il ruolo di Morata al Milan
Morata, con la sua esperienza e le sue qualità, è stato chiamato a rivestire un ruolo chiave nell’attacco rossonero ma non senza difficoltà. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare da un centravanti classico, Morata si distingue per un gioco che va ben oltre la semplice finalizzazione. Nella recente partita contro la Juventus, per esempio, il suo contributo si è visto più nel movimento senza palla e nel tentativo di creare spazi per i compagni, piuttosto che nei tiri in porta. Con un solo tiro effettuato, che peraltro non ha centrato lo specchio della porta, i numeri potrebbero apparire ingenerosi nei suoi confronti.
La gestione di Fonseca
L’allenatore del Milan, Paulo Fonseca, si è espresso più volte sul ruolo di Morata nella squadra, sottolineando la necessità per lo spagnolo di aumentare il suo presidio della zona in area. Tuttavia, Morata è un giocatore che predilige partecipare attivamente alla manovra offensiva, spesso allontanandosi dall’area di rigore per favorire l’inserimento dei compagni. Questa interpretazione del ruolo, sebbene preziosa, ha portato ad un bottino di gol non esaltante, con solo tre reti segnate ed un assist fornito dopo sedici partite in stagione.
L’importanza nella squadra
Nonostante le statistiche possano sembrare scarse, l’importanza di Morata all’interno dello spogliatoio e sul campo non è messa in dubbio. Zlatan Ibrahimovic, figura carismatica e leader della squadra, ha espresso soddisfazione per il contributo di Morata, evidenziandone il ruolo di giocatore di squadra e leader silenzioso. La sua etica lavorativa e la professionalità sono viste come un esempio da seguire per tutti i giocatori ma, chiaramente, da un attaccante ci si può e deve aspettarsi di più sul profilo numerico e, tra golmed assist mancanti, è il momento di invertire la rotta a partire, vista la squalifica in Champions, dal prossimo match interno di campionato contro l’Empoli.
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