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“Leao non ha imparato la lezione”, nuovo caso al Milan: “Serve qualche ripetizione”
Leao, ancora una volta, finisce sul banco degli imputati. L’accusa al portoghese questa volta è decisamente forte.
Il Milan batte il Bruges e riscatta le due sconfitte incassate contro Liverpool e Leverkusen. E’ stata senza dubbio la notte di Fonseca che assume sempre più il controllo della squadra forte delle sue idee che si rivelano vincenti sul campo.
La prestazione di Rafa Leao, la sua sostituzione e la reazione avuta dopo, ha invece macchiato la notte di giubilo in casa Milan. Il portoghese è finito nuovamente sotto accusa e, questa volta, l’ammonimento per quanto accaduto è decisamente forte.
La “reazione” di Leao a fine partita
Nonostante alcune accelerazioni lungo la fascia sinistra, l’incapacità di Leao di portare a casa risultati concreti è stata evidente. La mancanza di gol e l’impatto limitato sulle dinamiche di gioco hanno sottolineato un periodo di forma non ottimale per l’attaccante, che da inizio stagione ha messo a segno solamente una rete in campionato e continua a restare a secco in Champions League. Dopo essere stato sostituito, Leao ha fatto ritorno in panchina in silenzio, senza interagire con compagni o staff. La sua uscita dal campo, priva delle consuete espressioni di squadra, seguita dall’immediato rientro negli spogliatoi al fischio finale, ritrae un giocatore in cerca di riposte personali. Il messaggio postato su Instagram subito dopo la partita “God knows how my heart is pure” (Dio sa quanto è puro il mio cuore) , un tentativo di comunicazione emotiva, forse un appello alla comprensione in un momento di criticità.
Fabio Capello boccia Leao
Fabio Capello, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la prestazione di Leao che ha generato molte discussioni in casa Milan. In particolare ha affermato che “non dobbiamo pensare a Leao come leader, ma come un giocatore fuori dagli schemi, lo devi prendere così. Deve capire anche lui che non è indispensabile e che deve cambiare atteggiamenti. Dev’essere poi accettato dai compagni. Sei bravo, ma certi atteggiamenti non vanno bene. Non ha imparato ancora la lezione, serve ancora qualche ripetizione”.

Okafor l’esempio da seguire
Leao dovrebbe guardare a Okafor e trarne insegnamenti importanti. Lo svizzero in silenzio e con tanto lavoro si ritagliato sempre più spazio nel Milan di Fonseca, adottando una linea di comportamento retta e diligente, ponendo la squadra al primo posto. Okafor può e deve essere l’esempio migliore per Leao per uscire da questo momento di poca efficienza.
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