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Milan, la certezza del giornalista: la situazione è irrecuperabile, ecco perché

Milan applausi fine partita

Il giornalista Paolo De Paola ha detto la sua sulla vicenda dello stadio San Siro e sul brutto rendimento dei rossoneri in questo avvio di stagione.

Nel cuore pulsante del calcio italiano, la questione della guida tecnica e le future direzioni da prendere per il Milan suscitano dibattiti accesi. Parallelamente, il destino dello storico stadio San Siro si trova al centro di controversie legate alla sua possibile demolizione, tema su cui si scontrano visioni imprenditoriali e affezioni popolari.

Questi argomenti sono stati affrontati recentemente da Paolo De Paola, in un’intervento a TMW Radio che offre uno spunto di riflessione sullo stato attuale e il futuro della squadra rossonera.

Sul Meazza

Il dibattito sull’eventuale demolizione di San Siro rappresenta un tassello del complesso mosaico che il Milan e la sua dirigenza si trovano ad affrontare. La posizione espressa dal giornalista è chiara: il mantenimento di uno stadio condiviso tra due squadre non è più sostenibile, il Meazza va abbattuto ed Inter e Milan devono costruirsi il proprio impianto di proprietà. Questa visione si scontra tuttavia con il legame emotivo che lega San Siro a generazioni di appassionati, rendendo la questione particolarmente delicata.

La bordata

De Paola se la prende anche col sindaco Sala: “E faccio una critica al sindaco di Milano, che si è messo più di traverso in questa vicenda. Anche lui si decidesse, non può tenere in ostaggio le sue società perché non sa gestire l’impianto”.

Rafael Leao e Theo Hernandez
Rafael Leao e Theo Hernandez

La posizione dell’allenatore

Lato campo, il Milan si trova a un bivio cruciale: la mancanza di coesione tra squadra e tecnico solleva preoccupazioni circa la direzione futura del club. “Andava presa una decisione importante subito. Se i giocatori hanno trattato con sufficienza l’allenatore, la situazione non la recuperi più. Non c’è armonia tra giocatori e allenatore, Fonseca non ha in pugno la squadra ed è la cosa più grave su cui la società non agisce. C’è una squadra che ha tanti piccoli anfratti in cui uno si isola, non è unita. Non ti dà una sensazione di una squadra ma di un’armata Brancaleone e su questo devono intervenire in società; questa la posizione, decisa, di De Paola.


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