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Indagini curve Milan ed Inter, a breve i rapporti dal procuratore federale..cosa rischiano le società?

Coreografia Curva Sud Milan

Settimana prossima i rapporti dei PM finiranno sulla scrivania del capo procuratore federale Chinè e si valuteranno le posizioni delle società

L’ inchiesta sul rapporto tra Milan ed Inter e le rispettive curve arriva alla stretta finale. L’attenzione si concentra sul lavoro della Procura federale della FIGC, guidata da Giuseppe Chiné, in attesa di esaminare gli atti dell’indagine condotta dalla Procura di Milano, diretta da Marcello Viola.

Quest’ultima, al momento, ha deciso di mantenere il riserbo sull’avanzamento delle indagini, ponendo una cortina di attesa sul caso che tiene con il fiato sospeso non solo i diretti interessati ma tutto l’ambiente calcistico nazionale.

Un’attesa carica di aspettative

La situazione attuale vede il procuratore federale in attesa di documenti cruciali per valutare l’eventuale esistenza di illeciti da parte di Inter e Milan in relazione al loro rapporto con le proprie curve. La richiesta di trasmissione degli atti è stata immediata, evidenziando la priorità che questo caso riveste per la giustizia sportiva. Tuttavia, l’avanzamento delle indagini da parte della Procura di Milano procede con cautela, con Viola che preferisce attendere che il quadro investigativo si consolidi prima di rimuovere il segreto sugli atti.

Gli illeciti in questione

Nel meccanismo di indagine e valutazione della giustizia sportiva, emerge come centrale l’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva. Tale normativa, fondamentale per l’integrità del rapporto tra società calcistiche e tifoserie, pone delle limitazioni precise nella gestione di tali rapporti. La norma prevede esplicitamente il divieto per le società di contribuire, direttamente o indirettamente, al sostegno di gruppi di supporters non riconosciuti, sottolineando una chiara linea di demarcazione tra tifoseria organizzata legale e forme di supporto non convenzionate.

San Siro
Nella foto: lo stadio San Siro

Le possibili sanzioni

Il cardine dell’interrogativo giuridico-sportivo risiede nei possibili esiti sanzionatori a carico di Inter e Milan. Secondo il Codice di Giustizia Sportiva, le violazioni riscontrate potrebbero comportare sanzioni economiche di entità significativa. L’entità dell’ammenda prevista oscilla tra i 10.000 e i 50.000 euro per le società di Serie A che violassero il dettato dell’articolo 25, comma 1. Per quanto riguarda i tesserati, il legame con gruppi o esponenti non convenzionati potrebbe tradursi in una sanzione di 20.000 euro, come stipulato nel comma 9 dello stesso articolo.

Verso la risoluzione

Il calcio italiano si trova ora di fronte a un momento di riflessione importante sull’integrità delle relazioni tra società sportive e tifoserie. Mentre la Procura Federale attende l’accesso agli atti, l’opinione pubblica e gli appassionati rimangono in attesa di comprendere le dinamiche e le eventuali responsabilità. Questo caso mette in evidenza non solo la necessità di una rigida adesione al quadro normativo vigente, ma anche la fondamentale importanza della trasparenza e della correttezza nel mantenimento di un ambiente calcistico pulito e rispettoso delle regole. La risoluzione di questa vicenda sarà quindi un momento significativo per l’intero sistema sportivo nazionale, offrendo spunti di riflessione e, forse, occasioni di miglioramento nelle pratiche di gestione delle relazioni con le tifoserie.


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