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Il Milan crolla a Firenze ma trova un nuovo leader! Segnale forte a fine partita
La sconfitta di Firenze è una di quelle destinate a far rumore. Nella notte da dimenticare emerge con autorevolezza un nuovo leader.
In un turbinio di emozioni e colpi di scena, il Milan di Paulo Fonseca affronta un periodo a dir poco turbolento. La serie di successi che aveva risollevato le sorti della squadra rossonera si è bruscamente interrotta, lasciando spazio a un’amara riflessione sulla capacità di mantenere costanza e qualità nel gioco.
Da una meravigliosa vittoria in casa contro il Lecce a un’imprevista caduta nell’Artemio Franchi contro la Fiorentina, il Milan sembra navigare in acque incerte, dove ogni partita si trasforma in un imprevedibile viaggio. La sosta arriva forse nel momento più opportuno per ricaricare le batterie e ripartire.
Una notte fatale a Firenze
La sconfitta del Milan per 2-1 contro la Fiorentina rappresenta l’ultimo di una serie di risultati altalenanti per la squadra guidata da Paulo Fonseca. Dimenticando i trionfi ottenuti contro squadre come l’Inter e lo stesso Lecce, i rossoneri si sono dovuti arrendere di fronte alla grinta viola, in una gara che ha visto brillare ex giocatori come Adli e Gudmundsson, autori dei gol fiorentini. Nonostante la rete di Pulisic, uno dei più costanti in termini di prestazioni, il Milan non è riuscito a ribaltare il risultato, evidenziando lacune sia individuali che collettive.
La voce del gruppo
Nonostante la delusione, emerge una figura capace di assumersi le proprie responsabilità: Matteo Gabbia. Le sue parole nel post partita rispecchiano la consapevolezza di un gruppo che riconosce le proprie mancanze e l’impegno ad affrontarle. Il giovane difensore, diventato un punto di riferimento dopo il suo gol nell’importante match contro l’Inter, incoraggia la squadra a riflettere sulle cause della sconfitta e a lavorare su continuità e motivazione. Il difensore fresco di convocazione in Nazionale ha infatti affermato che “la squadra non ha fatto il suo massimo questa sera. Dobbiamo guardarci in faccia e capire perché abbiamo fatto una partita così. Non abbiamo avuto continuità per riuscire a vincere su questo campo, in questa sosta dobbiamo lavorare e avere una continuità diversa. Tutto deve partire da noi: nello spogliatoio ho visto la delusione giusta, stasera c’è poco di positivo da portare a casa”.
Errori e singoli sottotono
La partita si è distinta non solo per il risultato amaro per il Milan ma anche per una serie di eventi che hanno messo in luce le difficoltà della squadra. Da Tomori a Theo Hernandez, passando per un Abraham ancora alla ricerca della sua prima rete su azione, molti sono stati i giocatori sottotono. Una catena di errori ha caratterizzato la serata: dal rigore causato da Theo Hernandez, poi parato dal portiere Maignan, alle occasioni mancate che hanno visto protagonisti lo stesso Hernandez e Abraham, fino all’espulsione del terzino francese per proteste eccessive, un comportamento che solleva dubbi sull’adeguatezza della sua leadership.
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