Seguici su

News

Analisi Gazzetta: il Milan non fa turnover, pochissimi i giocatori impiegati!

Paulo Fonseca

Curiosa statistica dei rossoneri che, tra le big, risultano la squadra con meno turnazioni effettuate e non solo! Ecco l’analisi della GdS

In un mondo del calcio sempre più frenetico, dove il calendario gare sembra non concedere tregua, la gestione dell’organico diventa una variabile chiave per il successo di una squadra. Tra scelte tattiche, ricerca dell’equilibrio perfetto e necessità di mantenere alta la competitività di tutti gli elementi della rosa, gli allenatori si trovano a bilanciare le esigenze immediate con quelle a lungo termine. In questo scenario, l’approccio adottato da Paulo Fonseca alla guida del Milan assume i contorni di una strategia tanto audace quanto rischiosa, ponendo il club rossonero in una posizione di netto contrasto con le tendenze generali delle grandi d’Europa in termini di turnover.

Una scelta controcorrente

Il Milan, sotto la guida di Fonseca, ha mostrato fin dai primi mesi della stagione una notevole coerenza nella scelta dei giocatori schierati dall’inizio. Tra settembre e ottobre, solamente 14 atleti hanno avuto l’onore di partire titolari, un numero significativamente inferiore rispetto a quello registrato dalle principali concorrenti italiane ed europee. Mentre squadre del calibro di Inter, Manchester City e Napoli hanno variato ampiamente i loro undici iniziali, raggiungendo la soglia dei 20-22 giocatori utilizzati, il tecnico portoghese ha riposto fiducia in un gruppo ristretto, con pochissimi cambiamenti apportati all’ossatura portante della squadra.

Matteo Gabbia
Matteo Gabbia

Le ragioni di una scelta

Questa resistenza al cambiamento non è gratuita, ma segue una precisa logica dettata dalle circostanze. Dopo un avvio di stagione complicato, Fonseca ha deciso di affidarsi a un nucleo solido, identificando in particolare nel modulo 4-2-3-1 e in alcuni elementi chiave come Gabbia in difesa, la formula per rilanciare le sorti del Milan. La ricerca di una chimica di squadra funzionante e la volontà di concedere continuità a chi ha meglio interpretato le idee dell’allenatore hanno fino ad ora pagato in termini di prestazioni, stabilizzando il rendimento dei rossoneri.

I rischi del poco turnover

Tuttavia, le scelte di Fonseca non sono prive di potenziali contraccolpi. La precaria bilancia su cui si poggia l’attuale assetto tattico del Milan rischia di inclinarsi sotto il peso di due minacce principali: gli infortuni e il calo di morale tra i giocatori meno utilizzati. Sebbene la squadra abbia finora mantenuto un buon controllo sul fronte delle condizioni fisiche, escluse alcune eccezioni, sorge spontaneo interrogarsi sulla prontezza e sul morale di chi ha visto il campo solo da spettatore. La gestione del gruppo e la capacità di tenere tutti gli elementi coinvolti potrebbero rivelarsi decisive nel lungo periodo, specie in una stagione che non mancherà di presentare sfide su più fronti.

In conclusione, l’esperimento di Fonseca pone il Milan su un percorso diverso da quello delle altre big europee, con il tecnico portoghese che sembra aver trovato un suo equilibrio interno, seppur precario. Tuttavia, resta evidente la necessità di un maggior ricorso al turnover per preservare la freschezza atletica e tattica dell’intera rosa. Sarà interessante osservare come si evolverà la strategia milanista nei prossimi mesi, in attesa che eventuali aggiustamenti possano confermare o smentire la validità di questa scelta.


Leggi anche

Leggi anche

Più letti