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Via dal Milan e ora sogna la Nazionale, che rimpianto
Il Milan lo ha ceduto la scorsa estate senza pensarci troppo e ora il giocatore è tra i papabili convocati in Nazionale.
Nel vivace e spesso imprevedibile mondo del calcio, il mercato dei trasferimenti rappresenta non solo una fase di rinnovamento e rafforzamento delle squadre ma anche un momento di critiche e analisi approfondite da parte degli appassionati e degli esperti del settore. Il Milan, una delle squadre più titolate e riconosciute a livello internazionale, si è distinto nel corso dell’ultimo periodo di trasferimenti per una serie di mosse che hanno suscitato interesse e, in alcuni casi, perplessità.
Una campagna acquisti di spessore
Il Milan ha aperto le danze nel mercato con un colpo da novanta: Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo, noto per la sua capacità di leadership e il suo innegabile talento, rappresenta una delle aggiunte più eclatanti alla rosa rossonera. Seguendo l’acquisto di Morata, il club ha proseguito con una serie di trasferimenti che erano stati pianificati con largo anticipo, dimostrando una strategia ben congegnata e mirata al rafforzamento chiave della squadra. Tuttavia, la gestione degli acquisti contrasta con la strategia adottata per le cessioni, un aspetto che storicamente si è rivelato complesso per il Milan.
Dalla cessione alla Nazionale
L’addio a Daniel Maldini è senza dubbio un episodio controverso. Ceduto al Monza a titolo gratuito, con un accordo che prevede la divisione al 50% di una futura rivendita, la gestione del trasferimento di Maldini ha sollevato interrogativi sulla valutazione dei talenti formati in casa. Nonostante l’inizio promettente del giovane fuoriclasse al Monza, il Milan non ha ottenuto alcun introito economico immediato dalla sua cessione e, come se non bastasse, il giovane talento è tra i papabili convocati di Spalletti per le partite in Nations League contro Belgio e Israele.

Il caso Kalulu
La cessione di Pierre Kalulu alla Juventus ha sollevato non poche critiche tra i tifosi e gli osservatori del Milan. La decisione di trasferire il giovane difensore a una diretta rivale, e a condizioni ritenute poco vantaggiose, ha suscitato perplessità riguardo alla strategia del club in materia di vendite. L’accordo concluso per Kalulu include un prestito oneroso di tre milioni, un riscatto fissato a 14 milioni e ulteriori bonus, con un guadagno potenziale che sfiora i 20 milioni di euro, somma ritenuta inferiore al reale valore del giocatore considerando il suo ampio margine di crescita.
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