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Pellegatti: “Non si possono fare queste figure, altro che giorno di riposo, ecco cosa farei fossi la società”

Rafael Leao

I rossoneri scarichi fisicamente e mentalmente vengono sopraffatti da un Torino alla ricerca di un piazzamento europeo.

Il giornalista Carlo Pellegatti in un video sul suo profilo Instagram ha pubblicato le sue riflessioni sulla brutta sconfitta del Milan di ieri. “Non importa che sia la penultima di campionato, non importa che ormai siamo alla fine. Non importa che il Milan sia secondo e rimarrà secondo”.

Stadio Olimpico Grande Torino
Stadio Olimpico Grande Torino

Le bordate

Non si possono fare queste figure. La determinazione, l’attenzione… Si continuano a prendere gol di testa, non è possibile. Se fossi la società altro che giorno di riposo, me li metti tutti in torno, guarderei in faccia i giocatori, e anche l’allenatore, dicendo tre parole: ‘Ma vi pare?’. Nel giorno dei trent’anni della vittoria di Atene, ma vi pare? Non riesco a capire come il Milan abbia avuto questo atteggiamento”. 

Scoramento

Parlavo con un collega, mi parlava di questo atteggiamento da pic nic. La difesa, 46 gol subiti, ancora giocatori che saltano solinghi in mezzo all’area. La ferocia e la determinazione. Se ce l’hai ce l’hai nella prima amichevole e nell’ultima di campionato. Sono veramente dispiaciuto, sconsolato e mortificato. Perché il Milan è il Milan. Penso ai tifosi che sono venuti (qui a Torino, ndr), penso ai tifosi di tutto il mondo che guardano la partita, e che poi la cosa peggiore spengono a metà match, dopo il terzo gol, sul 3-0. Non è possibile, il Milan è il Milan ed il blasone va sempre, sempre onorato”.


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