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Pellegatti rivela: “Berlusconi, per il dopo Pioli, avrebbe scelto Possanzini”

Milan

Il Milan è alla ricerca di un nuovo allenatore per la prossima stagione. Pellegatti non ha dubbi su chi avrebbe puntato Berlusconi.

Silvio Berlusconi è riuscito in imprese straordinarie nel calcio. I suoi 30 anni, con quasi altrettanti trofei, come presidente del Milan sono stati i più vincenti di sempre per un presidente nella storia di questo sport. Il suo approdo nel calcio è coinciso con il nascere di una filosofia nuova, totalmente diversa e opposta da quella che imperava prima in Italia. Quando sceglierà Sacchi come allenatore del Milan nessuno avrebbe immaginato la bellezza che sarebbe nata da quella scelta. Il Profeta di Fusignano allenava in Serie B, sconosciuto ai più ma non per questo non notato dal presidente che Berlusconi. Oggi il suo Milan deve dare avvio a un nuovo percorso, un nuovo inizio dopo 5 anni di Pioli. Carlo Pellegatti, enciclopedia vivente del Milan, non ha dubbi su chi sarebbe ricaduta la scelta fosse stato presidente ancora il cavaliere.

Stefano Pioli
Stefano Pioli

Davide Possanzini il nuovo Sacchi

L’accostamento è certamente forte, senza dubbio forzato. Arrigo Sacchi ha scritto alcune pagine memorabili di questo sport, incarnando in pieno un’evoluzione culturale divenuta epocale. Possanzini sta sbocciando ora, nei campi della serie C italiana con il Mantova. Le idee però sono da grande allenatore, e certamente studia per diventarlo e la promozione di Serie B è lì a dimostrarlo. Pellegatti, negli studi di Pressing, non ha avuto dubbi e ha dichiarato: “Berlusconi al Milan avrebbe preso Possanzini del Mantova, vedrete che carriera che farà!”

Il rimpianto di Berlusconi

Carlo Pellegatti nel corso della trasmissione Pressing ha inoltre svelato il grande rimpianto di Berlusconi come presidente del Milan. Nonostante gli innumerevoli trofei vinti, in Italia, in Europa e nel mondo, gli è mancata la stella. Il giornalista ha sottolineato che proprio da questo aspetto dovrà nascere il ruggito con il quale andare all’assalto della seconda stella l’anno prossimo, magari per dedicarla al grande presidente rossonero.


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