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Ordine: “Milan come un castello di carte, la responsabilità collettiva è di Pioli, Conte sarebbe scomodo”

Stefano Pioli

Il giornalista Franco Ordine pone l’accento sulla situazione del tecnico rossonero che si fa sempre più delicata dopo la sconfitta di giovedì scorso.

Franco Ordine sul Corriere dello Sport non risparmia critiche al Milan ed a Stefano Pioli per quanto accaduto in Milan-Roma. “Avete presente un castello di carte? Basta appena un sospiro per farlo crollare e costringere a ricostruirlo, dotati di santa pazienza. Ecco: è proprio quello che è accaduto giovedì notte a San Siro dopo che il Milan ha incassato l’1-0 dalla Roma di De Rossi. Una mega delusione per il castello crollato (dopo i 7 successi consecutivi) e la necessità di ricominciare da capo dinanzi a una sequenza da togliere qualsiasi certezza (Sassuolo, Roma, derby e Juve). Non è nemmeno la prima volta. I precedenti in materia sono già due: il girone di Champions concluso con la scivolata in Europa League, il quarto di coppa Italia a gennaio reso all’Atalanta per sorvolare sul quinto derby perso il primo settembre 2023″.

Antonio Conte
Antonio Conte

I motivi del K. O.

“Se il ripetersi di questi ‘black out’ chiama in causa, a parziale spiegazione, la gioventù e l’inesperienza del gruppo da un lato, dall’altro segnala la responsabilità collettiva di Stefano Pioli, guida non solo tecnica dello spogliatoio. Pioli stesso è consapevole che nei prossimi 20 giorni il suo destino, ora sospeso, passa attraverso le tappe fondamentali del ritorno di Europa League, il derby e la sfida alla Juve con in palio magari il secondo posto che vuol dire partecipare alla prossima edizione di Supercoppa d’Italia”.

Scenari futuri

La domanda delle cento pistole resta allora la seguente: riuscirà Pioli a salvare la sua panchina e a concludere il suo contratto in scadenza a giugno 2025? Dipenderà di sicuro da questi risultati ma forse anche da un dettaglio non secondario: chi al suo posto? Dei potenziali successori, uno (Thiago Motta) è in viaggio verso Torino, l’altro (Antonio Conte) considerato scomodo e impegnativo”.


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