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Ecco a quanto ammonta il “credito” del Milan con gli arbitri dopo ieri!

La partita di ieri tra Milan e Atalanta ha lasciato strascichi polemici sulle scelte arbitrali. I rossoneri in stagione vantano già un “credito” elevato.
Giampiero Gasperini, al termine della partita di ieri, ha dichiarato con fallacea tracotanza che l’Atalanta godrebbe di un ampio “credito” arbitrale da riscuotere in stagione, in particolare ai danni del Milan. Dichiarazione ridondante e preoccupante, che presupporrebbe l’esistenza di un concetto di compensazione nel calcio. Un concetto che svilirebbe e rappresenterebbe la morte di tutto il sistema sportivo.

Rigore aVARiato
Evidentemente il 25 febbraio rappresenta per il Milan una specie di sliding doors, una sorta di neuro-simulazione interattiva della realtà in stile Matrix. Proprio ieri, di dodici anni fa, si consumava il “delitto” del gol di Muntari, quando la palla varcò la linea di porta di Buffon di svariati centimetri nella totale indifferenza arbitrale. Oggi la storia è evidentemente meno estrema, meno roboante, ma allo stesso modo evidente e chiara. Chiara ed evidente come recita una parte del VAR in relazione al proprio intervento, e che ieri Irrati ha fatto valere con minuziosa solerzia. Orsato lascia correre su quello che, da tutti o quasi, è stato considerato un semplice contatto di gioco. Il varista non è dello stesso avviso e si concretizza a San Siro l’imponderabile: 11esimo rigore contro in stagione.
A quanto ammonta il “credito” del Milan?
Facciamo nostre per un momento le parole di Gasperini al termine della partita di ieri, e domandiamoci a quanto ammonterebbe il “credito” del Milan con gli arbitri in questa stagione. Parleremmo senza dubbio di un valore elevatissimo, considerando la macchiavellica perizia e solerzia con cui gli arbitri abbiano ravvisato irregolarità contro il Milan in confronto a quando, a parti inverse, a beneficiarne sarebbero stati i rossoneri. Gli esempi sono lampanti, evidenti, e non occorre nemmeno andar troppo indietro nel tempo. Il rigore non concesso a Monza per atterramento di Theo Hernandez è grottesco, soprattutto valutando l’intensità di tocco che ha portato al rigore ieri rispetto a quella subita dal francese in terra brianzola. Il “credito” aumenta di valore poi considerando il fallo da rigore di Fazio a Salerno, a Lecce per fallo su Theo, partita in cui viene espulso – con annessa squalifica – Giroud per un fallo mai commesso. La misura è colma in quanto è sempre più evidente una difformità di giudizio diffusa che, numeri alla mano, penalizza in gran misura il Milan.
La sceneggiata di Holm
Capitolo finale da dedicare alla sceneggiata di Holm. Il difensore atalantino si contorce sul prato verde di San Siro come fosse stato colpito da un fulmine, toccandosi la testa a due mani. La domanda sorge spontanea: perché non è stato ammonito per simulazione? Il VAR ha evidenziato chiaramente che il tocco incriminato di Giroud è alla sua spalla, mai alla sua testa. Il regolamento del calcio urge un profondo ed accurato rinnovamento, è inconcepibile assistere a certe manifestazioni di antisportività simile.
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