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L’ex Milan analizza il settore giovanile in Italia

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Fabio Cappello si sofferma sui settori giovanili intervistato da GameInsight.

Ecco il pensiero di Fabio Cappello: “Io a volte rimango scioccato quando vedo giocare i ragazzi di 12-13-14 anni perché oggi al posto che insegnarli a palleggiare, gli insegnano gli schemi. Alla base di tutto c’è la tecnica. Con la velocità che c’è oggi nel calcio, se non hai la tecnica non puoi giocare. Quando li vedo fare gli schemi anziché fare tecnica, mi si rivolta lo stomaco. Nei settori giovanili bisogna fare molta tecnica. Questo l’ho imparato da Liedholm. Mi sono accorto che quando avevo 33 anni, ero allenato da lui, ero tornato ad avere il livello tecnico che avevo da giovane e che nel tempo avevo perso non allenandolo ogni giorno”.

Fabio Capello

Continua l’ex allenatore di Milan, Roma e Real Madrid: “Ma qual è il discorso? Molto semplice. È molto più facile allenare la tattica che la tecnica. Io a Ibrahimovic quando gli ho insegnato la tecnica gli ho detto che per calciare – avendo lui il 46 di piede – doveva mettere il piede d’appoggio in una certa maniera vicino al pallone. Ai giovani quando li vedi lavorare bisogna dirgli queste cose, ma se non riesci a vedere l’errore, non puoi correggerlo. Qualcuno è bravo, ma nella maggioranza vedo cose allucinanti perché l’insegnamento o ce l’hai dentro o non ce l’hai. Nel settore giovanile bisogna puntare al miglioramento e non al risultato di squadra. Il miglioramento costante poi darà i frutti più avanti”.


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