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Pioli al The Guardian: “Mi aspetto di vincere un trofeo quest’anno”
Le parole del tecnico rossonero, Stefano Pioli, in un’intervista rilasciata al The Guerdian.
Recentemente il tecnico rossonero, Stefano Pioli, ha rilasciato un’intervista al The Guardian, esprimendosi su diversi temi. Sulla possibilità di vittoria di quest’anno il mister ha detto: “Se dovessi finire questa stagione senza trofei mia madre me lo ricorderebbe, ed è giusto così. In ogni famiglia c’è un genitore tenero e uno tosto. Mio padre è quello tenero, mia mamma quella davvero tosta. Così è come dovrebbe essere, questo è il modo con cui tiri fuori il massimo da qualcuno”, aggiungendo sui tanti giocatori che lo considerano un papà: ““Cerco di guardare oltre la superficie. Vado oltre il valore di un calciatore e arrivo alla persona. Anche se potremmo considerarli davvero fortunati, sono ragazzi giovani con le loro vite, i loro fattori emotivi, i loro legami personali, le loro difficoltà“.
Su cosa richiede ai suoi calciatori, queste sono state le sue parole: “e vedo giocatori che sono esigenti con sé stessi, che stanno migliorando attraverso il loro atteggiamento, il loro lavoro, allora non dico che divento come un amico, ma sicuramente gli offro il mio sostegno. Quando non vedo quel livello di impegno, devo chiedere di più” e aggiunge sul sorriso di Leao durante i dribbling: “All’inizio mi preoccupava un po’. Più tardi ho capito che si trattava davvero di qualcosa che viene fuori mentre gioca, semplicemente quello che fa la sua faccia. Allora è stato bellissimo. È bello essere se stessi. Divertirsi è fondamentale. Cerchiamo di essere il più possibile seri, impegnati e professionali. Ma il calcio è passione, divertimento. Quando alleni ragazzi che sono molto giovani, hai bisogno che mettano il loro entusiasmo in campo“.
Su Tomori: “vevo guardato dei video e visto delle caratteristiche impressionanti. Ma Fikayo è stata una sorpresa positiva sotto tutti i punti di vista. A livello calcistico, perché è un difensore che ha caratteristiche che servivano alla squadra: aggressività, ritmo, capacità di leggere il gioco. Poi è un ragazzo estremamente serio, estremamente calmo. Parlavamo prima di come si motiva un giocatore. Con lui è stato facile perché è sempre determinato, sempre entusiasta, sempre positivo, sempre attento. Con lui, veramente, il nostro rapporto è molto semplice. Bastano poche parole per capirsi, per sviluppare tutta l’idea del lavoro. È cresciuto molto in questi due anni, ma può ancora migliorare. Visto che è molto veloce, a volte si prende troppi rischi cercando di anticipare l’attaccante troppo presto. Ma essendo un ragazzo molto intelligente, sicuramente migliorerà anche in questo” e sull’errore di Serra in Milan-Spezia: “Il comportamento dei miei giocatori è stato esemplare. Hanno dimostrato rispetto per i valori sportivi e per una persona che ha commesso un errore. Nello sport tutti facciamo degli sbagli”.
Infine, sui big match ravvicinati con Inter e Juventus: “Non è un momento decisivo, bensì importante. I miei giocatori giovani stanno crescendo bene. Ma presto arriverà il momento di smettere di chiamarli ‘giovani’, e di chiamarli semplicemente calciatori… pronti a competere a determinati livelli”.
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