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Il Milan subisce ancora: Maldini, dove sei?

Paolo Maldini

Nessun commento dai piani alti di via Aldo Rossi: l’ennesimo “torto” subito dal Milan in questo campionato è già morto e sepolto nel silenzio generale.

Ci si aspettava, almeno stavolta, l’intervento di un dirigente. Perché metterci la faccia, in questi casi, è importantissimo. Non sarebbe stata una caduta di stile, no! Invece, ancora una volta, è stato a Stefano Pioli a esternare il malcontento generale. Ma l’allenatore può spingersi fino a un certo punto. Un Maldini, invece, avrebbe potuto manifestare in modo più diretto la rabbia e l’indignazione di un club, il Milan, letteralmente depredato della vittoria.

Maldini e Gazidis

Stavolta gli arbitri – sì, il nostro sdegno va all’intera categoria! – l’hanno combinata grossa. Un rigore non dato, un fallo non fischiato, un rosso esagerato sono errori classificabili alla voce “episodio”, ma una roba del genere no. È qualcosa che va oltre il semplice torto. È un sopruso, una violenza nei confronti del regolamento, del buonsenso, del gioco stesso del calcio.

Perché Maldini non alza la voce? Perché la dirigenza tace? Perché il Milan non si fa sentire? In Champions è stato un massacro (e nessuno ha detto una parola!), ma pure in campionato i “colpi bassi” cominciano a essere tanti. Che c’entra lo stile? Qui c’è in ballo uno Scudetto e la credibilità del movimento. La strategia del silenzio non sta dando i frutti sperati. E intanto là davanti scappano e dietro arrivano. Zitti tutti, dunque, fino al prossimo “episodio”.


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